Dopo il ritiro alla Sarthe, oggi vertice in Francia con lo staff medico della squadra: “Ho male alle gambe e spossatezza”. Niente Roubaix
Non è quello vero. Non può esserlo. E la considerazione secondo la quale Peter Sagan abbia già vissuto gli anni migliori della carriera, seppure legittima e realistica, non basta a spiegare. “Non sto bene, mi sento sempre stanco e adesso bisogna capire il perché”, ammette lo slovacco, che mercoledì si è ritirato nel corso della seconda tappa del Circuito de la Sarthe. Già assente per scelta al Fiandre, salvo sorprese salterà pure la Roubaix di domenica 17. Ma neppure questo è il punto.
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Che sta succedendo al ciclismo? Sono sempre più numerosi i ciclisti che stanno male.
Il grido di allarme è stato lanciato proprio dalle colonne de Il Giornale la settimana scorsa: troppi sono i ciclisti malati. Troppe le forme influenzali, le tracheiti, le defezioni. L’ultimo che si porta dietro da tempo uno stato di stanchezza è Peter Sagan, “tri-campeon” del mondo. «Non sto bene, mi sento sempre stanco e adesso bisogna capire il perché», ammette lo slovacco, che mercoledì si è ritirato nel corso della seconda tappa del Circuito de la Sarthe dopo aver saltato per altro anche il Giro delle Fiandre e prossimo a saltare anche la Roubaix di domenica prossima.
Ci stiamo misurando quotidianamente con conseguenze inattese. Siamo di fronte a realtà cliniche che sono un vero e proprio ostacolo. Però mi lasci dire che al momento se ne sa ancora troppo poco per dare delle risposte. Stiamo raccogliendo dati. Quello che ci preoccupa è che i ragazzi si ammalano facilmente e, soprattutto, faticano a recuperare.