retroscena di Dagospia.com
Mattarella davvero aveva deciso di andare in pensione. Nonostante il pressing forte dei suoi consiglieri, da Zampetti a Grasso, da Astori a Guerrini, la Mummia Sicula aveva giĆ dato lāaddio al Colle. Da intransigente siculo, ha il massimo rispetto della carta costituzionale: 7 anni dura il mandato e 7 anni deve durare. Il Giorgio Napoletano bis non deve divenire una consuetudine. Amen.
Aggiungere che ĆØ stato un settennato particolarmente duro per Mattarella che si ĆØ ritrovato sul groppone un governo da ictus firmato Conte-Salvini con Di Maio che svolazzava con Di Battista tra le braccia dei gilet gialli francesi (un āincidenteāā che costrinse Sergione a una penosa telefonata di scuse con Macron).Ā
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Anche il Conte2 in duplex con Zingaretti a mezzo servizio, in quanto presidente della Regione Lazio, ĆØ costato molto alle coronarie del capo dello Stato, con Giuseppi in preda alle mega-casalinate in modalitĆ āun uomo solo allo sbandoā. Situazione che allarmĆ² non poco la Merkel che aveva dato il via libera al Recovery Plan da 209 miliardi. Il Quirinale mise in moto le sua āmoral suasionā nei confronti dei cosiddetti āResponsabiliā e il Conte 3 fu soffocato nella culla.
Di qui, la chiamata a Draghi. Che non aveva nessuna voglia di smuovere il culo dal suo buen retiro umbro per traslocare a Palazzo Chigi. Allora Mattarella prese il telefono: Caro Mario, lāunico che puĆ² salvare il paese sei tu. E lo allettĆ²: tanto ĆØ un impegno di un anno perchĆ© nel 2022 giunge a termine il mio mandato e sarai tu a sederti sulla prima poltrona del Quirinale. E il buon Sabino Cassese rimase basito: Sergio, come fai a fare una promessa del genere?
Infatti, negli ultimi tempi, la situazione si ĆØ complicata mica poco. Covid straripante con i suoi complici Delta e Omicron. Pnrr giunto alla prova del fuoco della seconda rata da 24 miliardi: se non arriva sulle scrivanie di Bruxelles lo stato degli avanzamento dei lavori non partirĆ nessun secondo bonifico ā e finora non si ha notizia di cantieri aperti, con un ministro delle Infrastrutture, tale Giovannini, finora capace solo di rilasciare interviste; lasciamo perdere la transizione ecologica di Cingolani o quella digitale by Colao affidata al duplex Tim-Leonardo, il famoso Cloud, ambedue aziende privi di tecnici allāaltezza.
I primi 4 mesi del governo Draghi hanno fatto gridare al miracolo del decisionismo alla āwhatever it takesā, dopodichĆ© il Grande Gesuita, anzichĆ© mantenere un filo diretto con Mattarella, ha preferito parlare con Letta, a intrattenersi con Salvini, a dialogare con Di Maio, a caccia di consensi per salire al Colle, indebolendosi ogni giorno di piĆ¹.
Il resto ĆØ cronaca. Ringalluzziti da un Draghi intontito dalla vanitĆ quirinalizia e dalla volontĆ della di lui moglie Serenella di allontanarlo dallo stress continuo e debilitante di Palazzo Chigi a favore di un settennato nei saloni del fu palazzo dei Papi, i partiti sono partiti allāattacco.
A parte il timoroso soldatino dellāEstablishment Enrico Letta, i partiti della alleanza di governo si sono espressi decisamente contro il trasloco di Draghi. Anzi, nella testolina di qualche politico, bistrattato dallāautoritarismo sprezzante dellāex banchiere della Bce, ĆØ pure circolato questo pensierino maligno: āMeglio cuocerlo a fuoco lento per un anno a Palazzo Chigi fino al termine della legislatura cosƬ da levarselo dalle scatole definitivamente. Se andasse al Colle, invece, dovremmo sopportarlo per altri 7 anniā.
A questo punto, se Draghi insiste ancora con l’incauta promessa del Colle by Mattarella, cāĆØ il fortissimo rischio di finire impallinato in aula da Lega, Forza Italia e M5S, cosƬ da bruciarlo definitivamente. Una volta infilzato, a Mariopio non resterebbe altro che fare le valigie mandando tutti a quel Paese. Ma sarebbe il caos spread per lāItalia. Per lāEuropa e i media internazionali il messaggio drammatico sarebbe: āGli italiani hanno bruciato SuperMario. Addio stabilitĆ politicaā.
Per questo motivo nelle segreterie di partito si pensa alla exit strategy e cresce con maggiore insistenza lāipotesi di un appello a Mattarella per un bis a tempo determinato (ne hanno discusso anche Conte e Letta nellāultimo vertice), che farebbe da scudo alla tentazione di Draghi di mollare Palazzo Chigi in caso del fallimento dellāoperazione Colle (lāex Uomo della Provvidenza starebbe giĆ guardando con interesse a un ruolo internazionale tipo la NATO).
Con la scusa del Covid, i partiti vorrebbero congelare tutto almeno per un anno; un Virus Quo almeno fino a settembre quando scatterĆ la pensione da parlamentare. E Mattarella starebbe realmente pensando di accettare un plebiscito sul suo nome. I palazzi romani mormorano che non sono pochi i parlamentari che sono stati contattati da uomini del Quirinale affinchĆ©, dopo le prime votazioni a vuoto, decolli lāappello dei partiti per la permanenza della Mummia Sicula.
Dāaltra parte, Mattarella ĆØ rimasto molto suggestionato da un ficcante editoriale di Michele Ainis apparso su āRepubblicaā: “Ci sono quattro fattori che, creando un inedito costituzionale, spingono per il bis di Mattarella”, scrive il costituzionalista.
“Primo. Il vecchio parlamento ha perso la propria legittimazione, il vecchio presidente no. Secondo. Le macchie sono quattro: il taglio dei parlamentari, chi verrĆ eletto riceverĆ 345 voti “abusivi”; i cambi di casacca sono 276 i parlamentari che hanno cambiato gruppo, dall’avvio della legislatura. Eā giusto che un parlamento trasformista trasformi il Quirinale? Terzo. La composizione delle Camere, costituite nel 2018, non riflette gli attuali umori popolari. Quarto. Lo stato d’emergenza”.
Ovviamente Mattarella resterebbe ma a una sola condizione: Draghi dovrebbe rimanere a Palazzo Chigi. E Nonno Mario, dopo essere stato eventualmente impallinato in aula, quindi indebolito dai partiti, solo a Mattarella non potrebbe dire di no. E dovrebbe ingoiare lāamara pillola.