“I richiami ravvicinati danneggiano il nostro organismo” Crisanti si schiera tra le fila di chi ammonisce sui rischi delle dosi obbligatorie ogni quattro mesi

“Non è salutare stimolare il sistema immunitario ogni 4 mesi”: Andrea Crisanti ha parlato dei richiami contro il Covid, in collegamento con Massimo Giletti a Non è l’Arena su La7. Secondo il docente di microbiologia all’Università di Padova, “bisognerebbe arrivare a un vaccino di seconda o terza generazione che induce un’immunità di un paio di anni”. “Ma quando ci arriveremo?”, ha chiesto allora il conduttore. E Crisanti si è mostrato piuttosto ottimista: “Ci arriveremo in uno, due anni, ne sono sicuro”.

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Parlando dell’obbligo vaccinale, introdotto di recente solo per alcune categorie di persone, invece, il microbiologo ha spiegato: “Il vaccino agli over 50 per frenare l’andamento del contagio di questa ondata non serve a niente, il picco ci sarà la prossima settimana mentre per vaccinare tutti gli ultracinquantenni ci vorranno mesi. Non è una misura per combattere questa ondata, mi dà fastidio questa ipocrisia“.

Crisanti, poi, non si è detto d’accordo con alcuni suoi colleghi favorevoli all’eliminazione del bollettino giornaliero dei contagi. A tal proposito ha commentato: “Quando uno va in autostrada, guarda il contachilometri per vedere a che velocità va…qui abbiamo un cruscotto della pandemia, uno degli indicatori è il numero dei casi, l’incidenza, l’Rt, e il numero delle persone che vanno negli ospedali e in rianimazione sono un effetto collaterale della diffusione del virus”.

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