Le nove grandi balle raccontate da Meloni quando dichiara in parlamento che “Putin non vuole trattare”

Promemoria
di Marco Travaglio per Il Fatto quotidiano

Breve promemoria per la Meloni e quelli che “Putin non vuole trattare, ma comunque con lui non si tratta perché ha invaso l’Ucraina” (oh bella: bisogna trattare proprio perché l’ha invasa).
Zelensky ha vietato i negoziati per decreto.
Putin, anche nell’ultimo discorso (tagliuzzato e ribaltato dai media occidentali), ha detto l’opposto: “Negoziare ora solo perché l’Ucraina sta finendo le munizioni e le serve una pausa per rifornirsi di armi, è ridicolo. Ma siamo pronti a un dialogo serio per risolvere tutti i conflitti e le controversie con mezzi pacifici, con garanzie serie per la sicurezza russa”.
L’unico modo per sapere se mente è andare a vedere il bluff. Ricordando che due anni fa Putin e Zelensky, dopo vari incontri dei negoziatori in Turchia con Erdogan e l’israeliano Bennett mediatori, avevano accettato un piano di pace in 15 punti, svelato dal Financial Times: Mosca si ritirava dopo tre settimane d’invasione e non toccava Zelensky; Kiev rinunciava alla Nato e alle sue basi militari e sistemi d’arma e dava autonomia al Donbass in cambio di garanzie di sicurezza da Usa, Regno Unito e Nato.
ECCO LA CRONISTORIA IN NOVE DATE DELLE BALLE CHE RACCONTA GIORGIA MELONI
15.3.2022, Zelensky: “Ammettiamo che non possiamo entrare nell’Ue e nella Nato”. Biden si mette di traverso dando a Putin del “criminale di guerra”.
17.3, Kiev: “Soluzione possibile, dieci giorni per la pace”.
21.3, Zelensky: “I compromessi Ucraina-Russia saranno decisi da un referendum ucraino. Si possono mettere ai voti le garanzie di sicurezza e lo status dei territori temporaneamente occupati in Donetsk, Lugansk e Crimea”.
22.3, Zelensky invita il Papa a Kiev e lo propone “garante della sicurezza” post-negoziato.
26.3, Biden: “Putin macellaio, non può restare al potere”.
27.3, Zelensky: “Neutralità e accordo su Crimea e Donbass in cambio della pace”.
28.3, Zelensky a giornalisti indipendenti russi: “Lo status neutrale e non nucleare dell’Ucraina siamo pronti ad accettarlo: la Russia ha iniziato la guerra per ottenere questo. Poi servirà discutere e risolvere le questioni di Donbass e Crimea. Ma capisco che è impossibile portare la Russia a ritirarsi da tutti i territori occupati: porterebbe alla terza guerra mondiale”.
5.4, Biden coglie i morti di Bucha al balzo per affossare i negoziati: “Non si tratta con un criminale di guerra che va processato”. Zelensky lo ignora: “Tragedie del genere… ti colpiranno sul polso mentre si fa una o l’altra trattativa. Ma dobbiamo cercare opportunità per compiere questi passi”.
9.4. È il giorno della firma dell’intesa russo-ucraina, che non ci sarà mai: Boris Johnson si precipita a Kiev e minaccia Zelensky: “L’Occidente non sosterrà alcun accordo di pace” (versione Ukrainska Pravda), “Non negoziate e continuate a colpire Putin” (versione Bennett). Mezzo milione di morti fa.

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