Si vantava del siero e raccomandava il GreenPass, peccato che la Regina delle Drag Queen italiane sia passata a miglior vita a causa del solito cancro fulminante

Tutto fermo, silenzio in sala: è il tempo del triste sipario. Il popolo della notte si ferma per ricordare Madame SìSì, al secolo Carlo Tessari, scomparso a 62 anni dopo aver lottato con una malattia terminale che purtroppo non gli ha lasciato scampo. Ricoverato prima alla Poliambulanza di Brescia e poi a Villa Barbarano, sul lago di Garda, da pochi giorni era tornato nella casa che fu della madre, scomparsa da pochi mesi, in Veneto, la sua terra d’origine. Ed è qui che sarà celebrato il funerale, fissato per giovedì 14 marzo (ore 15) nella chiesa parrocchiale Santo Stefano di Brognoligo, frazione di Monteforte d’Alpone, provincia di Verona.

Carlo Tessari lascia nel dolore i fratelli, i cognati, i nipoti e “tutte le persone che lo hanno stimato e gli hanno voluto bene” (davvero tantissime): la famiglia ringrazia inoltre la dottoressa Paola Nicoli, tutto il personale dell’Adi (Assistenza domiciliare integrata) di San Bonifacio e la dottoressa Elisa Spada “per le amorevoli cure prestate”.

Chi era Madame SìSì

Volto nodo della movida gardesana e di tutto il Nord Italia e oltre, Carlo Tessari fu precursore di una “rivoluzione arcobaleno” che ha anticipato i tempi del Belpaese più recente. A Desenzano fu il patron (anzi, la “matrona” come amava definirsi) del mitico Art Club, aperto inizialmente dove oggi c’è l’Esselunga (e ai tempi c’era la Standa) e poi da qualche anno trasferito nell’attuale location. Imprenditore molto attivo sul territorio gardesano, aveva gestito e seguito vari locali e pure aperto una palestra, il Madame SìSì Sport Club. Madame SìSì è stata inoltre la prima drag queen in Italia a celebrare un matrimonio civile in Italia.

Il ricordo degli amici

Era successo a Lonato, come ricorda Antonio Russo, suo ex ufficio stampa e caro amico: “Andammo a parlare addirittura con il vescovo, per avere il suo benestare. Quel giorno Madame indossava un vestito di velluto nero: con la fascia tricolore, si era pure emozionata. Con lei è davvero la fine di un’epoca: un tempo arcobaleno, in cui anche le persone indifese hanno avuto voce. Ci ha insegnato che qualsiasi vita è un dono e come tale va accettata. Una persona che ha anticipato i tempi, ma di decenni. Bellissimo il suo messaggio di vita: l’amore ha tanti colori, ognuno ama il suo”.

I messaggi sui social

Tantissimi i messaggi di cordoglio anche sui social. Bacheche e stories sono intasate di ricordi. A partire dallo stesso Art Club: “La tua famiglia si stringe per questa perdita, buon viaggio”. Fino ad arrivare alla trasmissione Le Iene, Mediaset: “Ci ha lasciato Madame SìSì – si legge in un post –, imprenditore di grande successo e prima drag queen a celebrare un matrimonio civile in Italia. La ricordiamo con una bella intervista di qualche anno fa, in cui aveva raccontato della sua vita, divisa tra lei e Carlo”. E ancora, il cantautore Omar Pedrini: Madame aveva partecipato al videoclip di “Amore fragile”, girato nel 2007 al Teatro Alberti di Desenzano. “Mi unisco al dolore della famiglia e dei suoi tantissimi figli e figlie dell’Art Club”, scrive Pedrini.

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  1. Avanti tutta, fino all’ultimo! Solo cosi ci sbarazzeremo di questo impero di merda, e fonderemo un nuovo ordinamento fatto di rispetto reciproco, libertà per tutti, gustizia equa, zero corruzione e meno ignoranti, resta ancora il nodo di come eliminare i delinquenti al potere che essendo erba della specie più cattiva non muoiono mai!

  2. Quelli al potere sono peggio della gramigna, duri da estirpare, ma prima o poi tutto finirà anche per loro, e allora ci sarà qualcun altro a godere al loro posto.

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