Macron si presenta con 800 agenti di scorta alla fiera dell’agricoltura: la reazione tutta da godere dei contadini francesi. Prima aprono i bocchettoni dell’acqua, poi caricano gli sgherri per non farlo entrare

Macron contestato dagli agricoltori, pazienza finita
Non sono bastati 800 agenti a evitare disordini al Salone dell’Agricoltura. Persa la sfida tra mucche, capre e pecore con il leader dell’opposizione Bardella (RN)
di Marco Hugo Borsotti per il blog di Nicola Porro

Non sono bastati 800 poliziotti, sabato 24 febbraio, per proteggere il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron durante la sua visita all’apertura del Salone dell’Agricoltura di Parigi. Otto poliziotti sono stati feriti dai circa 400 manifestanti “vendicativi”, pronti a tutto pur di mostrare al mondo la propria collera contro Lactalis e le politiche europee sull’agricoltura. (VIDEO)

Nessun disordine invece domenica, durante la visita del leader dell’opposizione (e successore di Marine Le PenJordan Bardella, presidente del Rassemblement National.

Difficile per noi italiani comprendere l’importanza del Salone dell’Agricoltura di Parigi. In Italia esistono svariate fiere che non hanno luogo nella capitale, con un numero di visitatori, nel caso ad esempio della Fieragricola di Verona, pari a circa 100.000. Il Salone di Parigi ha luogo nella capitale, viene visitato da circa 600.000 persone ogni anno ma soprattutto è storicamente una vetrina per politici e presidenti della Repubblica.

Da Napoleone in poi

A partire da Napoleone III, che inaugurò l’edizione del 1853, innumerevoli i presidenti che hanno preso parte alla manifestazione, quasi sempre per “riaffermare il pieno sostegno dei propri governi al settore”. Tra questi, ricordiamo, Valéry Giscard d’Estaing nel 1977, François Mitterrand nel 1981, e poi Jacques Chirac, Nicolas Sarkozy, Hollande e – appunto – Emmanuel Macron.

Unione europea, Lactalis e Ucraina

Ma evidentemente quest’anno gli agricoltori “on en a marre”, ne hanno piene le scatole di promesse e sorrisi. Troppe le battaglie che devono condurre in contemporanea: contro l’Unione europea, incessante fonte di leggi ecologiste che impongono sempre nuove regole, divieti e formalità. Contro Lactalis – gigante francese che possiede anche Parmalat e Galbani – che forte di un quasi monopolio impone prezzi di acquisto pari nel caso del latte a 405 euro per 1000 litri (0,4 euro/litro).

E ovviamente contro gli agricoltori ucraini che non essendo soggetti ad alcun vincolo ecologista europeo godono di reiterate esenzioni dai diritti doganali. Come abbiamo spiegato in passato, questi agricoltori ucraini sono spesso oligarchi ex russi, probabilmente poco interessati al successo (peraltro poco visibile) della battaglia del mondo occidentale contro Putin.

Macron vs Bardella 

Si tratta di una vera sfida, quella che si sta svolgendo tra mucche, capre e pecore (sì, perché al salone di Parigi sono presenti tutti i tipi di animali, politici e non). Il vincitore di questa battaglia è chiaro: staremo a vedere chi sarà il vincitore della battaglia alle urne.

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