Perché i tifosi arabi hanno fischiato il minuto di silenzio per Gigi Riva durante la Supercoppa
I tifosi presenti allo stadio di Riad durante la Supercoppa Italiana hanno fischiato il minuto di silenzio per Gigi Riva.
La morte di Gigi Riva è una notizia bruttissima per il calcio italiano e per tutti gli appassionati. Il simbolo del Cagliari dello Scudetto e della Nazionale, scomparso all’età di 79 anni, è stato un vero e proprio ‘eroe’ per una generazione di tifosi e di osservatori. La Lega Serie A ha deciso di dedicargli un minuto di silenzio all’inizio del secondo tempo della finale di Supercoppa Italiana, che Napoli e Inter stavano disputando in Arabia Saudita.
I tifosi arabi presenti allo stadio di Riad hanno fischiato l’omaggio per Gigi Riva e questa manifestazione ha destato un certo clamore per i tifosi italiani sui social.
La Lega Serie A ha fatto sapere che nella cultura araba il silenzio in ricordo dei morti viene vissuto con fastidio e per questo motivi ci sono stati i fischi. I giocatori della due squadre e i tifosi italiani presenti sugli spalti hanno applaudito per onorare la memoria di ‘Rombo di Tuono’ scomparso questa sera.
Per dare un po’ di contesto alla situazione, gli arabi per costume fischiano i minuti di silenzio e dopo che è stata messa la foto sul maxi schermo hanno subito reagito in questo modo, ma è stato spiegato dallo speaker solo in inglese e non nella lingua locale. I fischi sono stati coperti dagli applausi ma è una mancanza di rispetto verso uno dei simboli del calcio italiano su cui FIGC e Lega Serie A dovrebbero chiedere conto. Una situazione davvero spiacevole per tutti i tifosi italiani, che da sempre sono legati a Gigi Riva e vedendo quelle immagini non hanno apprezzato questa mancanza di rispetto.
Gigi Riva bandiera dei sardi, vi ha giocato fino al termine della carriera.
I medici dell’ospedale Brotzu hanno ricostruito quanto accaduto a Gigi Riva nelle ultime ore, dal ricovero in ospedale alla situazione divenuta improvvisamente critica nel tardo pomeriggio: “Dopo una valutazione di un team multidisciplinare, gli è stato proposto un intervento chirurgico di angioplastica coronarica che il paziente ha rifiutato. Ho avuto modo di parlarci prima della 18 e stava bene. Scherzava. C’era sua moglie con lui, si stava preparando a cenare e niente faceva presupporre un peggioramento così grave”.
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Per i soldi vendereste anche l’anima al diavolo e così si gioca in terra araba in mezzo a popoli senza una cultura affine alla nostra e poi ci si meraviglia della loro indifferenza?
ORMAI L’ESSERE COSIDETTO UMANO NON HA PIù AGIONE DI ESISTERE, forse non è un male assoluto che qualcuno voglia sterminarci, non serviamo a niente e a nessuno ed ogni occasione è buon aper dimostrare che razza di bestia sia il cosidetto essere umano.