La rivolta degli agricoltori tedeschi censurata da ogni Tg! Autostrade bloccate, in decine di migliaia stanno convergendo verso Berlino, ma ci distraggono con il saluto romano per tre poveri cristi ammazzati barbaramente negli anni di piombo

Migliaia di agricoltori sono scesi in strada con i loro trattori e hanno paralizzato il traffico in diverse regioni della Germania. La protesta è stata indetta dalle associazioni di categoria dopo che il governo di Olaf Scholz ha annunciato una stretta sui sussidi al settore, con l’abolizione dell’esenzione dalla tassa automobilistica per i veicoli agricoli e delle agevolazioni fiscali sul diesel.

Gli agricoltori sostengono che con questa stretta (che porterebbe lo Stato a risparmiare circa 900 milioni di euro all’anno sui 17 miliardi di tagli previsti dall’intera manovra finanziaria) molti di loro saranno costretti a chiudere bottega. A dare loro man forte ci sono le forze di destra, dall’Afd, partito in testa nei sondaggi, ai neonazisti del movimento Terza via.

Il vicecancelliere Robert Habeck, esponente dei Verdi, partito le cui proposte ecologiste sono bersagliate da molti agricoltori, ha avvertito in un videomessaggio del rischio di derive estremiste: “Circolano (sul web, ndr) appelli al golpe, gruppi estremisti si danno appuntamento, e vengono apertamente esposti simboli neonazisti”, ha detto il numero due del governo. La scorsa settimana, lo stesso Habeck aveva dovuto affrontare alcuni agricoltori infuriati che cercavano di assaltare il traghetto in cui si trovava per raggiungere un luogo di vacanza.

Sempre la scorsa settimana, il governo aveva parzialmente fatto marcia indietro sulla stretta, affermando che l’esenzione dalla tassa automobilistica sarebbe stata mantenuta e che i tagli alle agevolazioni fiscali sul diesel sarebbero stati scaglionati su tre anni. Ma le associazioni di categoria non hanno accettato la soluzione di compromesso (“significherebbe morire a rate”, ha detto uno dei leader della protesta, Joachim Rukwied), e hanno mantenuto la mobilitazione, che dovrebbe durare alcuni giorni.

Nel primo giorno di proteste, i media locali riferiscono di disordini in diverse regioni della Germania settentrionale e orientale. Nello stato del Meclemburgo-Pomerania occidentale gli agricoltori hanno bloccato gli ingressi autostradali con centinaia di trattori. A sostenerli anche le aziende di trasporto che protestavano contro l’aumento dei pedaggi dei camion. Scene simili presso la Porta di Brandeburgo, a Berlino, dove oltre 550 mezzi tra trattori, camion e rimorchi hanno paralizzato una delle principali arterie della Capitale. Non sono mancati scontri tra manifestanti e automobilisti, mentre in diversi sit-in le proteste contro i tagli ai sussidi si sono unite a quelle contro i richiedenti asilo. A Berlino, riporta il quotidiano tedesco Der Spiegel, sono stati distribuiti volantini razzisti.

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