“Pare la bambina dell’asilo” Lo scontro sul Mes fa uscire allo scoperto tutti i traditori: Travaglio e la stucchevole difesa a Peppiniello Conte

Prosegue senza esclusione di colpi lo scontro sul Mes (Meccanismo europeo di stabilità) tra il governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni e il M5S di Giuseppe Conte. Ieri la premier ha mostrato un fax, firmato dall’allora ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che a suo dire confermerebbe senza ombra di dubbio il fatto che fu il governo Conte ad autorizzare la ratifica delle modifiche al Mes. La data sul documento è quella del 20 gennaio 2021, ma la firma dell’Italia e degli altri Paesi fu messa tra il 27 gennaio e l’8 febbraio dello stesso anno. I grillini respingono però al mittente le accuse. E Marco Travaglio affonda il colpo senza pietà contro la Meloni.

Travaglio fulmina la Meloni

“Chi ha visto il confronto alla Camera tra Meloni e Conte capisce perché la premier voleva Schlein e non Conte ad Atreju: per oscurare il leader che più la impensierisce”. Marco Travaglio decide di aprire così il suo editoriale di fuoco, pubblicato questa mattina sul Fatto Quotidiano.

“Sul Mes e sul Superbonus Meloni pare la bambina dell’asilo che, presa con le mani nella marmellata, risponde specchio riflesso, chi lo dice lo è mille volte più di me, gnè gnè. – attacca il giornalista – E sul Mes la sua coda di paglia è ancora più lunga: le brucia che Conte non l’abbia preso malgrado lei e Salvini l’avessero accusato di averlo firmato nottetempo e di nascosto”.

FdI, Filini contro Giuseppe Conte: “Sul Mes ha fatto outing”

“Rispondendo a Giorgia MeloniConte ha sostanzialmente fatto outing”: a dirlo il deputato di Fratelli d’Italia, Francesco Filini, che ha commentato così le dichiarazioni rilasciate dal leader del M5s al Foglio. L’ex premier infatti, sentito da Simone Canettieri, ha di fatto confermato che fu il suo governo a firmare il trattato di modifica del Mes: “Quello fu un atto burocratico di secondo e terzo livello. Il grosso era stato fatto e alla luce del sole: in Aula. C’era stato un voto e una discussione sulla firma del nuovo Mes”.

“Carta canta – ha proseguito l’esponente di FdI -. E lo ha fatto in piena crisi di governo, perché la crisi della maggioranza giallorossa è iniziata il 13 gennaio 2022 con l’uscita di Italia Viva. È un fatto gravissimo. E oggi l’ex premier si copre di ridicolo affermando che non voterà mai ciò che lui per primo ha avallato: prima prende impegni per conto dell’Italia e poi gioca a fare il masaniello dicendosi contrario a rispettarli, pretendendo pure che ad onorarli sia l’attuale maggioranza”. Nell’intervista al Foglio, in effetti, Conte ha detto proprio questo: “E’ la maggioranza che deve prendere una decisione. E non deve prendere in giro gli italiani. Governa Meloni: vediamo quanto è coerente“.

“Perché la sinistra non ha mai voluto nemmeno presentare una proposta di ratifica sul Mes quando era in maggioranza? – si chiede ore Filini -. Noi siamo seri e pragmatici, facciamo solo gli interessi degli italiani, ed è quello che faremo anche questa volta. Ed è una novità rispetto al passato”.

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