“Ne devono rispondere in tribunale” Green Pass e vaccini, Maurizio Belpietro non molla la presa contro Conte, Draghi e Speranza

di Antonio Oliverio per IlParagone

Oramai non si contano più le sentenze dei Tribunali italiani che sconfessano i diktat vaccinali, tutte quelle folli e liberticide misure che la premiata ditta Conte & Speranza ha messo in campo durante l’emergenza da Covid-19, e con l’ausilio di una certa stampa che ha contribuito alla psicosi di massa. Licenziamenti, sospensioni dal lavoro per non possedere il Green pass, demansionamenti: in tanti stanno ottenendo giustizia per i provvedimenti – palesemente anticostituzionali – di cui sono stati destinatari. Le considerazioni etiche e giuridiche sulla obbligatorietà vaccinale stessa stanno rendendo giustizia degli abusi subiti da tanti cittadini ingiustamente vessati. Anche il direttore de La VeritàMaurizio Belpietro, nel suo editoriale torna su questa “pioggia di sentenze” che interessa insegnanti, infermieri, impiegati, medici e un amplissimo spettro di professioni varie. I Dpcm di Conte, ovvero i Decreti del presidente del Consiglio dei ministri di cui egli ha evidentemente fatto un uso distorto, nella loro funzione palesemente discriminatoria contraddicevano più di un articolo della nostra Costituzione, e per riassumerli tutti citiamo il solo articolo 3 per cui tutti i cittadini hanno pari dignità sociale, non solo chi si piegava all’obbligo.

L’obbligo mascherato

Altresì ricordiamo che anche gli appartenenti a categorie per le quali non era previsto l’obbligo del vaccino stesso non hanno potuto esercitare i propri diritti di cittadino, non potevano viaggiare o entrare in determinati ambienti: un obbligo mascherato, che li ha pure fatti additare come individui “pericolosi” per il prossimo, disprezzati, etichettati come “No Vax” e considerati alla pari di delinquenti, mentre ai bambini e agli studenti era impedito ogni rapporto sociale e non potevano andare neppure a scuola. La totale illegittimità di quei provvedimenti viene, giorno dopo giorno, acclarata da Tribunali come quello di Parma, che ha disposto la corresponsione di tutti gli stipendi relativi al periodo in cui era stata sospesa dall’insegnamento, perché non vaccinata, nonostante il certificato medico che testimoniava la sua impossibilità a farsi inoculare il vaccino per via delle terapie cortisoniche di cui era oggetto. Risultato? La donna era stata sospesa dal servizio, con effetto immediato. È solo l’ultima sentenza in ordine di tempo. A questo punto, non possiamo non condividere una riflessione tanto semplice quanto amara: i Tribunali (ora, soltanto ora) stanno facendo ciò che avrebbe dovuto fare la Corte costituzionale, ovvero sancire la incostituzionalità dell’obbligo del Green pass. Nelle stesse pagine dell’editoriale di Belpietro, i giornalisti Patrizia Floder Reitter e Alessandro Rico hanno raccolto alcuni dei più recenti e più significativi pronunciamenti delle Corti italiane. Colpisce, ad esempio, il caso del bambino siciliano risarcito con 1000 euro, riconoscendo al divieto di uscire un limite alla crescita e alla formazione psicologica del ragazzino, allora 11enne. Un indennizzo simbolico, ma molto importante.

I portuali di Trieste

Un altro provvedimento altamente simbolico, a due anni dalle proteste e dalle manifestazioni contro l’obbligo di Green pass, quello del giudice ha annullato le sospensioni dal lavoro inflitte ai portuali di Trieste, dopo lo sciopero del 15 ottobre 2021, ritenendo e dichiarando illegittime tali misure. È stato accolto il ricorso di 11 lavoratori di Adriafer, società che gestisce i servizi ferroviari del porto di Trieste, annullando le sospensioni comminate per le assenze dal lavoro durante le manifestazioni contro l’obbligo del Green pass, manifestazioni tra le quali vi fu un sit-in pacifico disperso dai getti d’acqua degli idranti della polizia. Una scena che difficilmente dimenticheremo, emblema perfetto dell’autoritarismo che ci ha guidato lungo i tre deliranti anni della presunta emergenza sanitaria. Ora, per quanto boicottata e ridimensionata, attendiamo giustizia dalla commissione parlamentare d’inchiesta in merito alla pessima gestione del Covid condotta da Conte, Speranza e tutti gli altri.

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