Parte da Dublino la rivolta del popolo contro la violenza delle risorse: da ore a ferro e fuoco dopo che un algerino ha accoltellato dei bambini in una scuola elementare

Cittadini irlandesi devastano gli hotel che ospitano immigrati clandestini a Dublino. Questo dopo il vile attacco con coltello ai bambini irlandesi da parte di un algerin0 (VIDEO)

di Andrea Morigi per Libero

Che la polizia ā€œper ora esclude il movente terroristicoā€ ĆØ una frase che ormai non si puĆ² piĆ¹ sentire. Soprattutto quando tre bambini e due adulti sono stati accoltellati a Dublino da un 50enne che, da quanto trapela, ĆØ algerino. Lo hanno ricoverato perchĆ© ĆØ rimasto ferito mentre veniva arrestato ed ĆØ sorvegliato a vista dalle forze dellā€™ordine. Ma versano in condizioni piĆ¹ gravi una donna di 30 e una bambina di cinque. Sono state aggredite fuori da una scuola, insieme a un uomo di 50 anni, un bambino di 5 e una di 6, che sono fuori pericolo solo perchĆ© qualcuno ha bloccato il tentativo di strage.

Che sia un atto di guerra santa islamica oppure il delirio di uno psicopatico o che si tratti di un episodio isolato, la gente non lo puĆ² sapere. PerĆ² scende in strada nella capitale irlandese e inizia a gridare: Ā«Buttateli fuori! Buttateli fuori, cazzo!Ā». Siccome intorno al reparto dellā€™ospedale dove riposa lā€™accoltellatore cā€™ĆØ un cordone di sicurezza, la prima ad andare a fuoco ĆØ unā€™auto della polizia, la Garda. Intorno i manifestanti sventolano i cartelli Ā«Irish Lives MatterĀ» e le bandiere irlandesi.

Della vicinanza delle istituzioni europee, che prima riempiono le nazioni di profughi, poi si stupiscono se diventano delinquenti, la popolazione locale non sa cosa farsene. Hanno manifestato per mesi contro lā€™apertura delle frontiere europee. E se la prendono anche con la stampa e la tv che minimizzando il problema, lo fanno diventare una tragedia.

Anzi, nemmeno lo sanno che Charles Michel, presidente del Consiglio Ue, si dice Ā«sconcertato dal terribile attentato di Dublino che ha ferito diverse persone, tra cui bambiniĀ». Passa sui siti dā€™informazione ufficiali la notizia che il suo Ā«sostegnoĀ» e il suo Ā«pensiero vanno alle vittime e alle loro famiglieĀ» e che Leo Varadkar (il premier di origine indiana) sa di poter Ā«contare sulla piena solidarietĆ  dellā€™Ue in questo momento difficileĀ». Ma alla piazza non sembra di nessun aiuto per salvare le vite in pericolo di due loro connazionali.

Su X, se cerchi ā€œDublinā€, non trovi il comunicato della prsidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, che si dice scioccata e grata Ā«a coloro che sono intervenuti immediatamente sul postoĀ». Semmai girano virali sui social le immagini e i video dei cortei spontanei degli autoctoni e degli scontri con la polizia. Servono a chiamare rinforzi. In quel clima le comunitĆ  di immigrati stranieri preferiscono rimanere a casa, nella fredda serata dublinese perchĆ© cā€™ĆØ il rischio concreto Ƭ che qualcuno se la prenda con chiunque non parli gaelico e si vendichi. Poi magari li accuseranno di essere razzisti, ma il segnale dallā€™isola cattolica ĆØ chiaro: tolleranza zero verso le culture incompatibili e nemiche. Anche quel poco che rimane della civiltĆ  occidentale e cristiana, benchĆ© sotto attacco, ĆØ in grado di reagire come ai tempi della Reconquista spagnola. Ieri sera la rivolta ĆØ partita dallā€™Irlanda, che ĆØ arrivata al punto di rottura.

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