Multe salatissime per chi usa camini e stufe, ecco dove non si potranno più utilizzare a causa delle insensate politiche ambientali imposte dalla feccia di Bruxelles

Le multe sono finalizzate a disincentivare l’uso di tali sistemi di riscaldamento per tutelare l’ambiente ed evitare di gravare sul riscaldamento globale.

Il freddo è ormai alle porte. Le temperature stanno pian piano calando in questi giorni e ben presto, in tutta Italia, ci sarà bisogno di riscaldare i propri ambienti con sistemi più ecologici calibrando i costi in base alle proprie disponibilità economiche. Molti italiani che si apprestano ad impiegare giornalmente caminetti e stufe per riscaldare la propria casa potrebbero andare incontro a brutte sorprese per via delle sanzioni amministrative che vengono applicate in questi casi e che per determinate violazioni possono addirittura arrivare a 5 mila euro.

Le multe sono finalizzate a disincentivare l’uso di tali sistemi di riscaldamento per tutelare l’ambiente ed evitare di gravare sul riscaldamento climatico in atto. Infatti l’impiego massiccio di stufe e dei camini contribuisce all’inquinamento atmosferico, peggiorando in modo deciso la qualità dell’aria. Le normative applicate, in tal senso, non sono uguali in tutta Italia ma variano da regione e regione. Per non andare incontro a brutte sorprese nell’accensione di stufe e camini occorre conoscere i regolamenti delle proprie regioni in materia di riscaldamento domestico.

La Lombardia dal 2020 ha messo al bando i generatori di calore che impiegano biomassa legnosa, sia per caminetti, che per le stufe certificati con meno di 4 stelle. Glu strumenti con 0/1/2 stelle non possono essere accesi. Per quanto concerne le stufe a pellet sono ammesse solo quelle stufe che usano pellet di qualità certificato classe A1. Anche in Veneto esiste tutta una serie di regolamentazioni che prevedono anche il divieto di accensione di stufe a legna e caminetti. Nello specifico la nuova norma vieta tassativamente i generatori di calore che presentino una classe inferiore a 3 stelle.

LA SITUAZIONE IN PIEMONTE, EMILIA E TOSCANA

Anche la regione Piemonte limita in maniera perentoria l’uso delle stufe e camini con alimentazioni tradizionali. Già dal 2018 non è possibile fare uso di generatori di calore alimentati a biomassa legnosa, con inferiori a 35 kW di potenza e con classe energetica inferiore a 3 stelle. La regolamentazione fa una distinzione di base tra zone “Agglomerato di Torino”, “Pianura” e “Collina” che dal 2019 ha messo al bando i generatori di calore a biomassa con potenza non superiore a 35 kW, e classe a 3 stelle. In Emilia Romagna, invece, è possibile installare caminetti e stufe, ma solo con classe emissiva certificata 3 stelle o superiore. E’ stato invece istituito in Toscana l’obbligo di catasto semplificato dei camini, mentre sono state messe al bando le caldaie e stufe alimentate a biomasse.

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