Nota di Palazzo Chigi
L’Ufficio del Consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio dei Ministri si rammarica per essere stato tratto in inganno da un impostore che si è spacciato per il Presidente della Commissione dell’Unione Africana e che è stato messo in contatto telefonico con il Presidente Meloni.
L’episodio è avvenuto il giorno 18 settembre nel contesto dell’intenso impegno sviluppato in quelle ore dal Presidente Meloni per rafforzare i rapporti con i leader africani con i quali ha avuto importanti incontri a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu tra il 19 e il 21 settembre.
Meloni e lo scherzo dei comici russi, la telefonata con il finto diplomatico africano: “La guerra in Ucraina sta stancando”
Estratto da www.ilriformista.it
Le avrebbero fatto credere di parlare con un politico africano e nel corso della telefonata Giorgia Meloni ha ammesso che i suoi colleghi europei sarebbero stanchi della guerra in Ucraina, sottolineando che “forse siamo vicini al momento in cui tutti capiranno che serve una via d’uscita, accettabile per entrambi e rispettosa del diritto internazionale”. E’ diventato virale sui social (al momento soprattutto all’estero) lo scherzo dei comici russi Vladimir Kuznetsov e Aleksei Stoliarov, meglio conosciuti come Vovan e Lexus, alla presidente del Consiglio italiana.
Non è la prima volta che la coppia si spaccia per alti funzionari, politici e diplomatici di Paesi del mondo nelle telefonate che fanno ai principali leader politici europei e non solo. Questa volta a cadere nella trappola di Vovan e Lexus è Giorgia Meloni che nel corso della conversazione avrebbe parlato, in inglese, del piano Mattei per l’Africa oltre che dalla situazione caldissima nel Sahel e del tema migrazioni con l’Italia che sarebbe stata lasciata sola dall’Europa e con Macron che non risponde alle sua chiamate.
Tornando all’Ucraina, Meloni avrebbe spiegato che con la controffensiva di Kiev non è cambiato nulla e per trovare una via d’uscita lei stessa avrebbe delle idee ma bisogna aspettare “il momento giusto” per esporle.
Meloni al telefono: “Controffensiva ucraina non sta andando come ci si aspettava”. Ma era uno scherzo di due comici russi
Un’interpretazione evidentemente credibile visto che è riuscita mettere nel sacco Palazzo Chigi, bucando i controlli dell’Ufficio del Consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio dei Ministri e arrivando a parlare direttamente con la capa dell’esecutivo. La stessa Meloni, tra l’altro, non sospetta nulla e durante tutta la telefonata si spinge a fare considerazioni sulla guerra in Ucraina. “Il problema – dice la premier – è trovare una via d’uscita accettabile per entrambe le parti senza distruggere la legge internazionale. Ho alcune idee su come gestire questa situazione, ma aspetto il momento giusto per metterle sul tavolo”. Meloni poi ammette che “la controffensiva dell’Ucraina non sta andando come ci si aspettava” e “non ha cambiato il destino del conflitto”. Quindi “tutti capiscono che potrebbe durare molti anni se non cerchiamo di trovare una soluzione”. Gli ucraini comunque, aggiunge, “stanno facendo quello che devono fare, quello che è giusto fare, e noi cerchiamo di aiutarli”.
Una parte della conversazione è dedicata all’arrivo degli immigrati sulle coste italiane: “L’Europa – dice Meloni – ha pensato per un sacco di tempo che poteva risolvere il problema limitandolo all’Italia. Quello che non capiscono è che è impossibile. La dimensione di questo fenomeno è tale che coinvolge non solo la Ue, ma a mio parere anche l’Onu. Il problema è che gli altri non se ne curano e tutti concordano che l’Italia deve risolvere questo problema da sola”. C’è poi un breve cenno alla Libia. “Potremmo discutere per ore su cosa è successo in Libia – – spiega la premier – Forse oggi qualcuno capisce che la situazione del dopo non è stata così buona, non è stata migliore”.
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