Estratto dell’articolo di Antonio Fraschilla per “la Repubblica”
La paura della presidente del Consiglio Giorgia Meloni è ancora quella di finire risucchiata nel gorgo Mediaset. Perché sa di non essere del tutto estranea all’andamento della carriera dell’ex compagno Andrea Giambruno, lunedì tornato al lavoro. E sa anche, nonostante sempre ieri Pier Silvio Berlusconi si sia detto «dispiaciuto» per i fuori onda che hanno inguaiato il padre di sua figlia, che se metti solo un dito dentro l’azienda della famiglia rischi poi che ti resti impigliato: «Non sono ricattabile», disse non a caso dopo gli sgarbi fatti al Cavaliere durante le trattative sul governo e la frase, sibillina, del fondatore di Fininvest che sussurrò: «Il suo compagno è un mio dipendente».
Ma da dove arriva il vero timore di Meloni di finire risucchiata in questo gorgo? Per rispondere a questa domanda bisogna fare qualche passo indietro. Giambruno è davvero un underdog: famiglia borghese, studi all’Università Sacro Cuore, dopo una breve esperienza in una televisione locale lombarda, Telenova, inizia a collaborare intorno al 2010 a Mattino Cinque allora diretto da Claudio Brachino.
La segnalazione arriva da Lele Mora, che gestiva la sua agenzia di star e meno star che frequentavano l’abitazione di viale Monza. Ma Mora non ha mai spinto la carriera di Giambruno. E chi frequentava in quegli anni viale Monza assicura: «Giambruno non era uno che saliva al secondo piano dell’appartamento di Lele, dove c’erano molte donne e ragazzi belli».
[…] Non a caso fa molta gavetta a Mattino Cinque, con il compito di cercare gli ospiti. Poi lavora anche con il suo “mito” giornalistico Paolo Del Debbio a Quinta Colonna, e ritorna a Mattino Cinque dove cura la nota politica avendo come capo redattore Francesco Vecchi: ha conosciuto da poco, siamo nel 2013, Giorgia Meloni negli studi Mediaset ed è scoccata la scintilla. Da tutti è considerato un lavoratore: sa anche di essere piacente e fa il piacione, ma a Brachino o a Vecchi non arrivano segnalazioni di comportamenti scorretti.
Poco dopo […] viene mandato a Roma negli studi del Palatino per lavorare a Matrix , allora condotto da Luca Telese. È ancora un semplice “collaboratore” con contratti a tempo. Ai dirigenti Mediaset arriva un giorno della fine del 2018 una telefonata da Fedele Confalonieri: «Assumetelo».
E negli studi televisivi si rincorre subito la voce che a perorare la causa sia stato un «autorevole esponente» lombardo di Fratelli d’Italia che conosce bene la linea alta di Mediaset composta dallo stesso Confalonieri, ma anche da Adriano Galliani e Mauro Crippa. Sono gli anni di FdI in ribasso.
Ma a Cologno registrano la richiesta. Andato nel frattempo via Brachino, Giambruno passa per un periodo a Tgcom24 e arriva a condurre qualche telegiornale: salvo poi essere rimesso in redazione pochi giorni dopo una intervista di Meloni che disse di «non dovere nulla a Berlusconi».
Gli alti e i bassi in Mediaset legati alle vicende politiche della illustre compagna. E lui un po’ inizia a giocarci su con l’essere nelle reti berlusconiane fuori sistema: la barbetta (un particolare che Berlusconi detesta per i suoi dipendenti), il ciuffo, il guascone che vuole rimarcare il suo essere di provincia.
Si arriva ai giorni recenti: la nomina del governo Meloni, la promozione alla conduzione di Diario del giorno . Lui sembra subito voler dimostrare che dopo tanta gavetta la conduzione se l’è meritata, ma diventa anche più spavaldo […]. E saltano fuori quelle frasi con allusioni sessuali a colleghe e collaboratrici inaccettabili e inscusabili.
Fuorionda […] registrati […] a luglio, vengono mandati in onda a ottobre. Nel frattempo alcune tensioni tra Meloni e i Berlusconi. Per Palazzo Chigi non si tratta di una coincidenza. Da dieci anni a questa parte c’è stato un filo che ha legato Meloni e Giambruno in Mediaset: «E quindi perché non dovrebbe essere così anche questa volta?», è il ragionamento nel cerchio magico meloniano.
Ieri Pier Silvio Berlusconi, in un’intervista a Bruno Vespa per il suo libro, è tornato a dirsi «dispiaciuto»: «Sono vicino a Giorgia, le dietrologie sono ridicole ». Ricci intervistato su Radio 1 ha detto sibillino: «Se Giambruno parla è un casino». Poi ha ribadito: «Nessuno sapeva di quegli audio». Ma in Mediaset sussurrano: come faceva la direzione generale, che tutto osserva, a non sapere di comportamenti inaccettabili? Nessuno ha riferito qualcosa alla direzione di Tgcom24? Intanto Giambruno […] è tornato a lavorare: giubbotto di pelle e capello corto con gel. Lo stile spavaldo non cambia, e non sembra volersi adeguare nemmeno ai canoni berlusconiani.
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