Un paradosso per un programma che si basa sulle inchieste. La stretta in Vigilanza e il rischio di domande al conduttore sulle sue fonti
tratto da Affari Italiani
Il casoĀ GiambrunoĀ ha provocato un polverone anche politico e ora il governo teme che ci possano essere altri fuorionda e oltre a puntare il dito controĀ Mediaset e Forza ItaliaĀ cerca anche di colpire Report e Ranucci, col sospetto che ci possa essere stata anche la sua manina dietro a tutto questo. Cosa che il conduttore Rai haĀ smentito con forza. Il piano Ć© comunque – si legge su Il Fatto Quotidiano – di cercare di mettergli il bastone tra le ruote. Da qui la serie di querele piovute sulla trasmissione: da La Russa ad Adolfo Urso fino a Vittorio Sgarbi, solo per dire gli ultimi. Ma c’ĆØ di piĆ¹:Ā vuole togliergli la tutela legale. Questo il paradosso che sta accadendo in queste ore. Dopo lāinfuocata commissione di Vigilanza di martedƬ, con Forza Italia che, andando completamente fuori tema (era in programma lāaudizione del direttore della Tgr, Alessandro Casarin), ha sferratoĀ un duro attacco al programmaĀ per il servizio di domenica sera suĀ Silvio Berlusconi e Marta Fascina.
Ora ci sarebbe in corso unaĀ forte pressione del partito berlusconianoĀ sui vertici Rai e sul governo per far togliere la tutela legale a Report. Che ĆØĀ un ossimoro: come puĆ² – prosegue Il Fatto –Ā un programma di inchiesteĀ non avere la tutela legale da parte della propria azienda e del proprio editore? Non ĆØ la prima volta che qualche politico ci prova. Ogni tanto qualcuno la butta lƬĀ con lāevidente obiettivo, nemmeno troppo mascherato, di chiudere il programma. Il conduttore, insieme al direttore dellāapprofondimento Paolo Corsini, sarĆ ascoltato in Vigilanza martedƬ 7 novembre.Ā Il problema saranno le domande che i commissari faranno a Ranucci, anche sulle fonti.
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