Oggi, 23 ottobre, cade l’anniversario della tragica morte di Marco Simoncelli. Sono passati 12 anni, da quel maledetto secondo giro del GP di Malesia del 2011. Oggi il Sic avrebbe 36 anni e probabilmente sarebbe ancora in sella ad una moto, fianco a fianco col suo grande amico Valentino Rossi: “Sono passati anni, ma a me sembra come se lo avessi visto per l’ultima volta due mesi fa. A volte lo sogno ed è una sensazione davvero bella”, ha raccontato il pilota di Tavullia.
Marco Simoncelli, la storia di papà Paolo
Papà Paolo in tutti questi anni ha tenuto vivo il ricordo del figlio con la Fondazione a lui intitolata, nonché col team di Moto3 che dirige, la SIC58 Squadra Corse. Il 58, il numero di Marco. Un numero che riaffiora nelle parole del padre del pilota, in un ricordo che fa venire i brividi. Nella memoria di Paolo Simoncelli quel numero è rovesciato. Stampato su un’asciugamano posta sul capo di Simoncelli sulla griglia di partenza del GP di Malesia, ma rovesciato.
A Sepang, ricorda il Messaggero, quel giorno faceva caldissimo, quell’asciugamano bagnato era il modo per trovare refrigerio: mancava ormai pochissimo alla partenza della corsa. Paolo Simoncelli vide quell’immagine e sentì che qualcosa non era come doveva essere. Il resto è il racconto da pelle d’oca fatto ai microfoni di Sky:
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Paolo, a noi sessantenni con la moto nel sangue, hai regalato un figlio che in parte, come per te, vive nei nostri sogni. Sogni di forse 10 mondiali in sella a quella Ducati che l’anno dopo avrebbe dovuto cavalcare. Grazie.