“Sono stata io la prima a dirle avrebbe dovuto candidare il PD” Gli italiani sanno chi ringraziare per aver spinto la gengivona alla guida della feccia

La bellezza, i pregiudizi, l’odio politico. Rula Jebereal, la giornalista israeliana famosa più per le sue gaffe che per le sue intuizioni politiche, sul Corriere della Sera di oggi parla dei suoi 50 anni, una data perfetta perché – in base alla sua fede politica – compiuti il 25 aprile, giorno della Liberazione, “una data perfetta perché a cinquant’anni ci si libera definitivamente di tante cose”.

Le confessioni di Rula Jebreal e quell’aneddoto sulla Schlein

La giornalista, interrogata sulla sua bellezza, nega di averne tratto vantaggi. “Sono cresciuta nella paura del giudizio degli altri, degli attacchi senza senso, dei complessi fisici. Ma sono cresciuta (nella parte est di Gerusalemme, ndr) in un Paese dove la mia non era considerata bellezza. Troppo scura di pelle, troppo magra. D’altra parte, nell’orfanotrofio dove ho trascorso la mia infanzia il cibo era pessimo e dunque non mangiavo anche per quello. Ricordo che ebbi per la prima volta la percezione di essere bella quando arrivai in Italia”. E lì scoprì che piaceva e anche molto. E a lei piaceva Bologna, e anche Elly Schlein, sulla quale oggi racconta un gustoso aneddoto. “Sono felice che la nuova segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, sia di Bologna. Ricordo che una volta, anni fa, la sentii parlare in pubblico e mi entusiasmai così tanto che le andai vicino e le dissi: ‘Ma tu devi andare a guidare il partito!’. Lei mi guardò stupita…”.

Il rapporto con Prodi e Giuliano Ferrara

Sempre in tema di politica, Rula Jebreal parla bene di Romano Prodi. “Una persona molto intelligente e gentile”. Ma la giornalista spende parole buone anche per Giuliano Ferrara. “Lo rispetto moltissimo. È onesto intellettualmente, non fa attacchi gratuiti e anche se nel suo studio abbiamo avuto scontri pesanti sulle idee in fatto di conflitto israelo-palestinese, io sono ancora amica sua e di sua moglie. Una volta lui e Selma erano a New York e io li invitai a passare il Natale da me. Non dimenticherò mai la tenerezza infinita con cui Selma, una donna di carattere, tagliava la carne a Giuliano. Un amore forte e consapevole”.

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