Cori razzisti e comportamenti violenti: i simpatici tifosi Ucraini esclusi dalla prossima partita della nazionale contro l’Italia

L’Uefa chiude parzialmente lo stadio neutro all’Ucraina. Un corto circuito imbarazzante ma inevitabile: la sanzione sarà applicata nella partita del prossimo 20 novembre tra Ucraina e Italia, decisiva per la qualificazione degli azzurri ai prossimi Europei. Il match sulla carta si giocherà in casa dell’Ucraina, in realtà si svolgerà a Leverkusen, in Germania, per l’invasione russa iniziata nel febbraio del 2022.

I motivi della sanzione dell’Uefa

La punizione arriva perché durante le partite contro l’Inghilterra – a Wroclaw, in Polonia – e contro la nostra nazionale, al Meazza di Milano, i tifosi ucraini hanno tenuto condotte razziste, hanno bloccato alcuni passaggi pubblici e acceso fumogeni vietati. Il ricorso presentato dalla Federcalcio di Kiev è stato parzialmente accolto, ma la Uefa ha comunque deciso di multare la federazione con 15.000 euro, chiudendo parzialmente lo stadio per la prossima partita “casalinga” e di vietare la vendita dei biglietti in trasferta. Per questo la federazione ucraina dovrà comunicare al governo europeo del calcio quali settori dello stadio tedesco saranno chiusi: almeno cinquemila posti dovranno rimanere vuoti.

La piaga del razzismo tra i tifosi ucraini

Il razzismo negli stadi è sempre stato un problema, in Ucraina. L’apice probabilmente nell’aprile del 2017 durante la sfida tra le due big del campionato, Dinamo Kiev e Shakhtar Donetsk. I tifosi di casa esibirono uno striscione che recitava “100% bianchi” e in curva indossarono cappucci in stile Ku Klux Klan, atteggiamento chiaramente provocatorio contro i tanti giocatori neri presenti all’epoca nella squadra di Donetsk.

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