La legge del carcere si conferma implacabile: Alberto Scagni è stato brutalmente colpito con violenti pugni, anche mentre era già a terra. E’ dentro per aver ucciso senza motivo la sorella

Aggredito in carcere Alberto Scagni, uccise la sorella Alice. Alberto Scagni era stato recentemente condannato a 24 anni e mezzo di carcere per aver ucciso sua sorella, Alice, il 1 maggio 2022, proprio sotto la sua abitazione. Il suo compagno di cella lo ha massacrato di botte lo scorso 14 ottobre. Dopo essere stato soccorso, Scagni si trova in isolamento. L’aggressione è avvenuta nel carcere di Marassi, a Genova, ed è stato perpetrato da un altro detenuto di origine rumena proveniente da Aosta. Quest’ultimo ha scontato pene in vari istituti penitenziari per reati quali furto, rapina, furto in abitazione, porto d’armi e lesioni. Alberto Scagni è stato brutalmente colpito con violenti pugni, anche mentre era già a terra.

Si trova in isolamento ora, dopo essere stato aggredito in carcere, Alberto Scagni: uccise la sorella Alice. Il segretario regionale Uil Pa, Fabio Pagani, ha spiegato che la situazione si è risolta grazie al coraggio e alla prontezza di un agente penitenziario. L’agente è riuscito a intervenire con velocità, sottraendo il detenuto alla rabbia del compagno. Questo episodio avviene poco dopo un omicidio avvenuto nel carcere lo scorso 13 settembre, in cui ancora una volta è stata necessaria un’azione immediata per prevenire ulteriori tragedie. Il detenuto aggredito è stato trasferito in una cella singola.

Tutto ciò evidenzia l’attuale emergenza nel sistema carcerario, caratterizzata da sovraffollamento (Marassi ospita 700 detenuti), carenza di personale, mancanza di tecnologia ed equipaggiamento adeguato, nonché disorganizzazione. Il segretario Uil sottolinea la necessità di adottare provvedimenti urgenti attraverso un decreto legge che affronti il sovraffollamento carcerario, preveda assunzioni straordinarie nel corpo di polizia penitenziaria, attualmente carente di 18.000 unità, potenzi strumentazioni e attrezzature e promuova una ristrutturazione completa dell’apparato di esecuzione penale, a partire dal sistema di detenzione al di fuori delle mura delle prigioni.

Alberto Scagni uccise sua sorella il primo maggio del 2022. Al quarantenne è stata riconosciuta la semi infermità mentale. La Corte d’Assise di Genova ha stabilito che fu lui ad aspettare sotto casa sua la sorella, nel quartiere genovese di Quinto, per poi accoltellarla a morte. Nei mesi precedenti all’assassinio, Scagni, in cura presso i centro di igiene mentale, aveva dimostrato un aggravarsi degli squilibri, legati a motivi economici non del tutto chiariti, che però lo avevano portato a spendere tutto il fondo pensionistico dei genitori. Alice Scagni, sua sorella, aveva 34 anni e un bambino dal matrimonio recentemente celebrato.

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