Venezia, siamo oltre il ridicolo! Dopo l’ammissione dell’autista di aver avuto un malore, invece di far controllare con esami veri i propri conducenti, il sindaco blocca tutti gli autobus a batteria

Mestre, il sindaco ferma i bus elettrici de “La Linea” dopo il secondo incidente. L’autista: “Un malore”. L’azienda: “Nessun problema tecnico”
Il servizio sarà garantito da subito con pullman sostitutivi in comodato d’uso. L’autista: «È stato un malore, ho visto tutto bianco poi lo schianto»

VENEZIA. Il secondo incidente stradale dopo la tragedia del cavalcavia del 3 ottobre scorso fa scattare lo stop a tutti gli autobus elettrici della società «La Linea» dopo i due incidenti con un mezzo precipitato da un cavalcavia il 3 ottobre ed uno finito fuori strada contro un pilastro ieri, in servizio entrano mezzi tradizionali.

Il provvedimento è stato deciso dal Comune di Venezia: «“La Linea” copriva una serie di tratte per conto del Comune, ma a flotta ferma subentreranno mezzi tradizionali in comodato d’uso», dice il sindaco.

Oggi, giorno festivo, i servizi saranno assicurati solo per 10 turni sui 20 necessari. Una parte ei mezzi sarà fornita dal Comune, altri da Avm-Actv, altri ancora dalla stessa “La Linea” che ne ha una minima parte con motore diesel.

Il comunicato della società di autobus
La società «La Linea» assicura che «non sono emerse né constatate problematiche di natura tecnica sul mezzo peraltro di recentissima produzione». In una nota riferisce che ha attivato le procedure interne per tutti i controlli del caso attribuendo l’incidente «come appare dalle prime dichiarazioni ad un malore del conducente». «Siamo molto dispiaciuti che alcuni passeggeri, oltre allo stesso conducente, abbiano patito contusioni o lesioni e sarà naturalmente aperta la pratica con la compagnia assicurativa. Per quanto attiene la comunicazione di sospensione temporanea del servizio, dei bus elettrici, da parte del Comune di Venezia per effettuare verifiche – conclude “La Linea” – ne auspichiamo la pronta ripresa non essendo emerse, né constatate, problematiche di natura tecnica sul mezzo peraltro di recentissima produzione».

La testimonianza dell’autista: un malore
«Ho visto tutto bianco, mi sentivo svenire e ho perso il controllo del mezzo», ha raccontato l’autista del bus. L’uomo, un sessantenne, avrebbe detto che da qualche giorno non si sentiva bene: è l’unico tra i feriti rimasto in ospedale all’Angelo di Mestre, sotto osservazione. A confermare le parole del guidatore anche l’Ad dell’azienda Massimo Fiorese, uno dei tre indagati per l’altro incidente con 21 morti accaduto il 3 ottobre scorso. Ieri sera l’autobus numero 13 stava uscendo da via Olivi, in pieno centro di Mestre, quando, svoltando a destra in via Carducci, l’autista ha perso il controllo del volante facendo andare il bus prima contromano, poi schiantandosi conteo il pilastro del sottoportico di un condominio.

Dimesso un ricoverato dal 3 ottobre
I pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie del Veneto a seguito della tragedia del 3 ottobre sono scesi a nove: è infatti dimesso il paziente croato di 24 anni ricoverato a Mirano. I ricoverati in terapia intensiva restano cinque. Per un’altra paziente è previsto nei prossimi giorni il trasferimento in Germania: si tratta della donna tedesca di 27 anni ricoverata all’ospedale di Mestre. Lo fa sapere la Regione Veneto. All’ospedale di Padova resta molto critica la situazione della donna spagnola di 52 anni. Nello stesso ospedale è ricoverata anche la bimba ucraina di 4 anni. La sua situazione, seppur critica, viene giudicata stabile. Continua a migliorare la donna ucraina di 29 anni: verrà dimessa nelle prossime ore dalla Ti. Per tutti gli altri pazienti, il decorso sta procedendo regolarmente

Polemica in Consiglio comunale
Intanto la civica di opposizione in Consiglio comunale («Tutta la città insieme») ha invitato il sindaco Luigi Brugnaro a riferire sul nuovo incidente. «Il sindaco – dice Giovanni Andrea Martini – deve rompere quel silenzio assordante che ha fatto seguito alla tragedia del Cavalcavia. Occorre che venga in Consiglio comunale per riferire su quello che è accaduto e su quello che sta accadendo. Troppa opacità. Troppa opacità relativamente ai mezzi, ai loro percorsi, alla loro sicurezza». Prosegue Martini: «Troppo silenzio dopo che un dirigente e un dipendente dell’ufficio Mobilità sono finiti nel registro degli indagati. A questo silenzio si sovrappone l’insistere di voci di autobus con problemi tecnici che non hanno avuto collaudi adeguati, di costi sostenuti di molto superiori a quelli di mercato, e via dicendo». Per questo motivo, conclude Martini, «per fugare dubbi che si autoalimentano col passare del tempo, per il ruolo che riveste e per la gravità di quanto sta accadendo occorre che il sindaco venga a fare chiarezza in Consiglio Comunale».

Soccorsi mobilitati dopo il secondo schianto
Sabato sera, dopo il secondo incidente di un bus de «La Linea», i vigili del fuoco intervenuti con due squadre: tutte le persone coinvolte, tutti coscienti, sono stati trasferiti negli ospedali di Mestre, Dolo e Mirano per le cure e gli accertamenti. Solo l’autista del mezzo ha riportato ferite, gli altri soltanto contusioni. Le operazioni di soccorso dei vigili del fuoco per la rimozione del bus e il controllo di staticità del pilastro si sono protratte nella notte.

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1 comment
  1. E’ già un passo avanti aver bloccatogli autobus,
    Non lo faranno mai di andare in profondità sui malori e loro cause, non almeno finchè dall’alto della piramide diranno basta. Il genocidio deve continuare ad oltranza.

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