“Bast*** non è una critica” Roberto Saviano fa la vittima in Tribunale, poi arriva il legale di Giorgia Meloni e lo castiga platealmente

Roberto Saviano dà il via alla solita lagna in tribunale rendendo dichiarazioni spontanee in aula a Roma nel processo che lo vede imputato per diffamazione nei confronti del presidente del Consiglio. Le sue parole sono forti e quasi certamente faranno discutere: “Ritengo il comportamento di Giorgia Meloni un’intimidazione. Pur nell’assurdità di essere portato a giudizio dal presidente del Consiglio per averla criticata, non c’è onore più grande che può essere dato a uno scrittore che vedere le proprie parole mettere paura a un potere tanto menzognero”.

Poi lo scrittore affonda il colpo sul premier e lo fa al solito omettendo gli insulti che ha usato per indicare Meloni e Salvini come presunti responsabili delle morti in mare dei migranti: “Può il potere politico difendersi non nel processo ma dal processo? Rivendico la legittimità della mia critica. Quando un giorno ci si chiederà come è stato possibile lasciar annegare tutte queste persone in mare il mio nome non sarà tra quelli dei complici. Oggi – ha aggiunto- sono qui senza Michela Murgia, che mi è sempre stata accanto”.

“Davvero stiamo accettando che il potere politico pretenda che il potere giudiziario delimiti il periodo nel quale può muoversi uno scrittore? È così difficile notare la sproporzione tra chi ha il potere politico e chi ha solo le proprie parole? Sono abituato a pagare un prezzo per ogni parola – ha aggiunto Saviano -. È importante però che il tribunale sappia che la scelta è stata fatta”. “Impedire il dissenso significa colpire a morte il cuore pulsante della democrazia”. Saviano nella sua arringa ha però dimenticato di citare la parole per cui si trova sotto processo: “Bast***“. Un insulto, non l’opinione di uno scrittore.

E su questo punto è intervenuto il legale che rappresenta Giorgia Meloni: “Bast*** non è una critica ma sempre un insulto, anche per il dizionario è sempre un termine dispregiativo. Il diritto di critica anche per la Cassazione non può travalicare nell’uso dei termini e dal rispetto delle persone”, ha affermato l’avvocato Luca Libra. “Sostenere che Giorgia Meloni stia perseguitando qualcuno è assolutamente falso. L’imputato ha usato un linguaggio eccessivo, volgare e aggressivo; è possibile fare critica ma nessuno è al di sopra del codice penale” ha aggiunto l’avvocato che al termine del suo intervento ha chiesto un risarcimento di 75mila euro più una provvisionale non inferiore a 50mila euro.

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