Schlein va al presidio dei lavoratori Marelli che perdono il posto grazie alla follia ‘green’ e invece di cacciare la loro carnefice perdono tempo ad ascoltarla

Schlein va davanti alla fabbrica a Crevalcore: “Evitare la chiusura della Marelli”. La Fiom: “Crediamo in te”

Buona l’accoglienza del segretario Pd tra i lavoratori, mentre i metalmeccanici Cgil definiscono “un ospite sgradito” Calenda. Il quale replica: “Non ho offeso i lavoratori. Ho criticato Landini e la sua compiacenza rispetto alla deindustrializzazione del settore automotive”

tratto da Huffpost

“Siamo con voi nella richiestaĀ che venga ritirata la chiusura dello stabilimento Marelli di Crevalcore, va salvaguardato questo sito produttivo in questo territorio, perchĆ© vuol dire anche salvare le competenze e i saperi che voi avete e che sono fondamentali per una politica industriale che troppo a lungo ĆØ mancata in questo Paese e che dobbiamo costruire”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, ai lavoratori della fabbrica nel Bolognese, che ha incontrato questa mattina. Buona l’accoglienza degli operai:Ā “Il venir fuori tutti quanti vuol dire che noi crediamo nella sua presenza qui, crediamo che non sia una passerella. Le chiediamo, a nome di tutti quanti, di portare avanti questa battaglia che non ĆØ una battaglia solo di Crevalcore” dice Mimmo Lisi, rappresentante Rsa della Fiom Cgil di Bologna, rivolgendosi alla segretaria Pd Elly Schlein di fronte ai cancelli. “Noi siamo sulla pentola, il gas lo hanno acceso, si comincia a riscaldare perchĆ© il problema comincia a essere sentito dalle persone. La vicinanza del territorio, del sindaco, del Pd ci dĆ  speranza. Il 3 noi saremo al ministero e abbiamo il pensiero unico: quello di ritornare a lavorare, perchĆ© noi non abbiamo un problema di transizione ecologica”.

“Non ci sono scuse – ha aggiunto Schlein – ci sono le risorse del Pnrr che vanno in questa direzione e ci sono anche altre risorse importanti”. La segretaria del Pd si rivolge “anche al governo: ci sono 6 miliardi sull’automotiveĀ  – sottolinea – che il governo precedente aveva giĆ  messo a disposizione. E bisogna decidere come farlo. La risposta viene da Crevalcore, viene dalla vostra lotta quotidiana. Quelle risorse vanno messe a supporto di questa filiera. Una filiera che adesso non ha un problema di produzione, quindi si tratta di una scelta politica da parte della proprietĆ  che guarda esclusivamente al margine di profitto ed ĆØ inaccettabile che avvenga sulla pelle di 229 lavoratori. Su questo bisogna alzare la voce – aggiunge Schlein – e avere il coraggio di guardare indietro: se siamo arrivati qui evidentemente sono mancati gli investimenti che servivano, adesso non ĆØ troppo tardi per farlo”.

Schlein allarga il tema all’azienda Kkr.Ā “Il governo sta discutendo della vendita della rete Netco della Tim che ĆØ un’infrastruttura strategica sulle telecomunicazioni al gruppo Kkr, proprietario della Magneti Marelli. Se non hanno preoccupazione ad affidare una struttura strategica a un fondo di investimenti estero, quello che stanno facendo qui a Crevalcore deve essere un forte campanello d’allarme. PerchĆ© se la logica ĆØ solo quella del profitto – aggiunge – allora vuol dire che non sono realtĆ  adeguate a gestire delle infrastrutture strategiche italiane.Ā Al governo noi chiediamo, di fronte a questo nodo politico, se ha un canale aperto con Kkr per discutere di eventuali vendite di un settore strategico come le telecomunicazioni, allora alzi la voce e non pieghi la testa rispetto a quello che si sta facendo a Crevalcore. Marelli non ha “neanche comunicato e informato in modo chiaro le rappresentanze sindacali di progetti che erano giĆ  in campo – conclude al segretaria del Pd – e questo ĆØ un altro atteggiamento che non accettabile”

Diversa l’accoglienza per Carlo Calenda.Ā Il leader di AzioneĀ “non ĆØ un ospite gradito al presidio permanente ai cancelli della Marelli di Crevalcore” dice la Cgil, con una nota firmata dai segretari regionali e provinciali, insieme a quelli della Fiom. “Noi siamo qui per difendere il futuro occupazione e produttivo, non per un post sui social network. Il riferimento ĆØ a un video pubblicato sui social da Calenda, dove la Cgil ritiene ci siano affermazioni “gravissime e offensive per i lavoratori”. E ancora:Ā “In un momento cosƬ delicato in cui la vita, il lavoro, l’occupazione sono a rischio leggere di un esponente politico che al posto di difendere i lavoratori specula per un minuto di celebritĆ  rende poco onorevole il ruolo di deputato della Repubblica.Ā Accecato dall’odio contro Landini – proseguono gli esponenti di Cgil e Fiom emiliano-romagnoli e bolognesi – Calenda dimostra di non sapere nulla e di non essersi nemmeno documentato su quanto i lavoratori e il loro sindacato hanno fatto in questi anni. Abbiamo difeso la fabbrica, gli impianti, i posti di lavoro anche quando le case tremavano per le scosse del terremoto del terribile 2012. Quel giorno c’era Maurizio Landini ai cancelli della Marelli di Crevalcore”. Calenda perĆ² ribadisce l’intenzione di andare domani davanti alla fabbrica:Ā Ā “Non ho offeso i lavoratori. Ho
criticato Landini e la sua compiacenza verso gli azionisti della Fiat e di Repubblica rispetto alla de industrializzazione del settore automotive. Landini non ĆØ i lavoratori. Pronto a fare un confronto dove e quando vuole. Ricordo alla Cgil che ho chiesto di bloccare la vendita della Magneti Marelli con la golden Power. Governo Conte. Non mi ricordo analoghe posizioni della Cgil. AndrĆ² a Crevalcore. AccetterĆ² eventuali contestazioni e spiegherĆ² quello che intendiamo fare in Parlamento per difendere i lavoratori di Magneti Marelli. Fine”.

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