“Ora basta bugie” Maurizio Belpietro con un magistrale articolo ricorda una scomodissima verità su Giorgio Napolitano

di Gabriele Angelini per IlParagone

Nella giornata del 26 settembre si sono svolti i funerali dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Al di là del rispetto per il lutto e per l’importantissima figura che è stata per la storia di questo Paese, è sempre fondamentale non procedere con le rimozioni collettive che poi annebbiano la storia e la verità. Anche lui, insomma, ne aveva di scheletri nell’armadio. Uno più grande degli altri. E riguarda il ruolo avuto dall’ex capo dello Stato nella caduta del governo Berlusconi avvenuta nel novembre del 2011. A rivela come sono andate davvero le cose, contro le paginate apparse su vari giornali che hanno cercato di “sbianchettare” i fatti, ci ha pensato Maurizio Belpietro con un magistrale articolo su LaVerità. Scrive il direttore partendo da una rivelazione su Mario Monti che confermò – stando ad un’inchiesta di Alan Firedman che parlò con lui, Prodi e De Benedetti, di aver discusso con Napolitano di un suo incarico da premier già nell’estate, cioè mesi prima che Berlusconi fosse costretto a rassegnare le proprie dimissioni”. Quindi? Cosa c’era dietro?

Sia Prodi che De Benedetti – rivela Maurizio Belpietro riprendendo Friedman – in confidenza con Monti, hanno dichiarato di aver saputo, direttamente dallo stesso professore, che il capo dello Stato gli aveva offerto di sostituire Berlusconi. Scrive il direttore de LaVerità: “Il complotto, o golpe bianco come lo definì qualcuno, non è un’invenzione del Cavaliere o dei giornali, ma una grave scorrettezza istituzionale compiuta da colui che ieri è stato salutato con tutti gli onori. Gianfranco Fini, protagonista di quello sgambetto, ieri sul Corriere ha definito falso il racconto di un intervento di Napolitano affinché lo stesso Fini facesse cadere il governo guidato dal fondatore di Forza Italia. L’ex presidente An, come è a tutti noto, giocò la sua battaglia contro Berlusconi nella convinzione di sostituirlo alla guida del centrodestra e, di conseguenza, dell’esecutivo. È possibile, secondo voi, che il presidente della Camera si sia mosso contro il premier senza ascoltare l’autorevole parere del capo dello Stato?”.

Belpietro, la verità su Napolitano e il governo Berlusconi 2011

Ragiona Belpietro: “L’idea che la terza carica della Repubblica abbia guidato una rivolta dentro il partito di maggioranza con il dichiarato intento di sfiduciare l’esecutivo ma senza informare il Colle, oltre che ridicola, è semplicemente irrealistica, per la delicatezza della situazione economica in cui in quel momento si trovava l’Italia. Evidentemente, Napolitano avallava, ma forse sarebbe meglio dire ispirava, le decisioni che oggi l’ex presidente di An nega”. Ma fu Amedeo Laboccetta, già parlamentare di Alleanza nazionale molto vicino al leader della destra, a confermare nel 2015, raccontando di aver ascoltato in diretta una telefonata fra il capo dello Stato e l’allora presidente della Camera. A Fini che si diceva intenzionato ad andare avanti per far cadere il governo Berlusconi, il presidente della Repubblica replicò dicendo: “Fai bene, ma fallo sempre con la tua ben nota scaltrezza”.

Napolitano, conclude Belpietro, era “un uomo di potere, che ha giocato un ruolo determinante in quella stagione. Forzò le regole e fece di tutto per sostituire un presidente del Consiglio eletto dagli italiani, ma che lui non amava. In un Paese normale, un arbitro che scende dal piedistallo per giocare la partita sarebbe stato destituito. Ma appunto, stiamo parlando di un Paese normale”. Altro che grande rispetto per le istituzioni. La chiosa? Lapidaria: “Napolitano non ha fatto gli interessi di tutti gli italiani, ma di quella parte da cui proveniva“.

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