L’idiozia della riduzione delle giornate lavorative non l’ha partorita la Schelin: ha solo obbedito agli ordini dei suoi ‘padroni’. E non solo lei: anche qualcuno tra la feccia di governo

Settimana lavorativa di 4 giorni. Critiche a Elly Schlein, ma anche il governo l’aveva proposta
di Alfonso Raimo per HuffPost

Dopo il salario minimo, la segretaria dem trova un’altra crepa. E la maggioranza ora si trincera dietro un “restiamo neutrali”. La Cgil sull’esperimento pilota a Intesa Sanpaolo: “Bisogna ridurre l’orario”.

Troppo facile dire, come fa Elly Schlein alla Fausto Bertinotti, ā€œlavorare meno, lavorare tuttiā€. Il centrodestra critica la segretaria dem (anche Carlo Calenda non condivide). Eppure la settimana lavorativa di quattro giorni ai lavoratori piace, purchĆ© non preveda un taglio dello stipendio, beninteso. E piaceva anche al governo, prima che la segretaria dem ci mettesse il carico. Dopo il salario minimo sembra che Schlein abbia trovato un’altra crepa nella maggioranza. Per questo l’esecutivo si mantiene prudente. Meglio evitare di rincorrere una seconda volta.

A luglio il ministro dellā€™Ambiente Gilberto Pichetto Fratin inviava in Europa il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima 2030, documento che disegna le linee guida del Paese verso la decarbonizzazione. E scriveva che per accelerare “ulteriormente” la riduzione delle emissioni nel settore civile occorrerĆ  ridurre la domanda di mobilitĆ  privata con politiche di favore per smart working e valutare la riduzione delle giornate lavorative a paritĆ  di ore lavorateā€.

In fondo, la differenza tra lā€™impostazione di Schlein e quella del governo sta ‘solo’ nelle ore lavorate. Per la segretaria dem ĆØ possibile lavorare meno davvero, e cioĆØ non solo meno giorni, ma anche meno ore, a paritĆ  di salario. Il governo dubita che si possa fare.

Per Schlein quello ĆØ il futuro. E volenti o meno si andrĆ  in quella direzione. Ne parla diffusamente nel libro ā€œLa nostra parteā€. ā€œSe le nuove tecnologie sostituiranno una parte del lavoro, possono aiutarci a ridistribuire anche il tempo. Sarebbe ora – scrive – di aprire un dibattito serio sulla riduzione dellā€™orario di lavoro a paritĆ  di salarioā€. Lavorare meno, lavorare meglio. “Dove stanno sperimentando la settimana corta, in Europa e anche alcune aziende in Italia, si dimostra che c’ĆØ un aumento di produttivitĆ . Lavorare troppo e male non aumenta la produttivitĆ . Siamo un Paese che lavora di piĆ¹ mediamente rispetto ad altri, dove invece la produttivitĆ  ĆØ miglioreā€, dice Schlein che elenca invece i “benefici importanti” che deriverebbero dal lavorare solo 4 giorni a settimana: “Non soltanto il prezioso tempo delle persone, da dedicare ai propri interessi e ai propri affetti. Migliora anche dal punto di vista della riduzione delle emissioni climalteranti, perchĆ© diminuisce gli spostamenti. E poi aiuta anche nel riequilibrio di genere nel mondo del lavoro. Insomma, abbiamo diverse ragioni per provare a sperimentare questa misuraā€.

Il centrodestra non ĆØ insensibile al tema. Per Adolfo Urso se ne puĆ² parlare, ma a patto che sia messo in correlazione con lā€™aumento di produttivitĆ . ā€œSono disposto a riflettere partendo dalla realtĆ - diceva a febbraio il ministro delle Imprese e del Made in Italy – Tutto va messo in sintonia con una saggia politica industriale con l’obiettivo di aumentare produttivitĆ  e occupazione”.

In Italia unā€™esperienza pilota giĆ  esiste, grazie allā€™accordo sottoscritto tra Intesa SanPaolo e i sindacati, tra i quali ci sono Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin. I lavoratori della banca da maggio hanno la possibilitĆ  di aderire a una riduzione della settimana lavorativa a 4 giorni, su base volontaria. La proposta ĆØ a paritĆ  di retribuzione a fronte di una minima riduzione dellā€™orario di lavoro, da 37,5 ore settimanali previste a regime, a 36 ore su 4 giorni.
ā€œA fine anno faremo una valutazione dā€™insieme, ma le prime impressioni ci consentono di dire che lā€™accoglienza da parte dei lavoratori ĆØ stata positivaā€, dice allā€™HuffPost Giacomo Struniuolo, segretario della Fisac Cgil. Nel modello applicato da Intesa i lavoratori che accorciano la settimana passano a 9 ore al giorno, piĆ¹ unā€™ora di pausa pranzo. ā€œNon ci sfuggono le difficoltĆ . ƈ evidente che non tutti possono consentirsi di stare 4 giorni la settimana al lavoro per 10 ore al giorno ā€“ spiega Sturniuolo ā€“ sono condizioni che vanno bene in alcune fasi della vita, meno in altre. Nel nostro caso, noi avevamo chiesto 35 ore, abbiamo chiuso a 36. Diciamo che ĆØ un percorso interessante, ma presuppone un numero di ore ancora inferioreā€.

I bancari hanno apprezzato in particolare la possibilitĆ  di scegliere tra la settimana lunga e quella corta. CosƬ come il salario minimo, infatti, la settimana lavorativa di quattro piace. A patto che non preveda un taglio dei salari. Unā€™indagine di Adecco ā€˜Global Workforce of The Futureā€™ rivela che il 66% dei lavoratori italiani sarebbe disponibile a una settimana lavorativa di quattro giorni a condizione di non subire decurtazioni stipendiali. Solo un lavoratore su dieci, invece, si presterebbe alla riduzione. Il 18% ĆØ disposto a lavorare un’ora in piĆ¹ negli altri giorni per avere una settimana piĆ¹ breve.

ā€œChiediamo di avviare finalmente lā€™indagine conoscitiva che la maggioranza aveva annunciatoā€, dice allā€™Huffpost Arturo Scotto del Pd. ā€œGli italiani preferiscono scegliere come strutturare il proprio lavoro, ed ĆØ un mito che lavorare piĆ¹ tempo migliori la produttivitĆ . Lavorare di meno a paritĆ  di salario non solo ĆØ possibile, ĆØ doveroso e conveniente per tuttiā€.

Il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio Walter Rizzetto, di Fratelli dā€™Italia, interpellato dellā€™HuffPost annuncia che di settimana lavorativa di quattro giorni si comincerĆ  a parlare nellā€™ambito dellā€™indagine conoscitiva sullā€™impatto dellā€™Intelligenza artificiale.
La calendarizzazione sarĆ  votata questa settimana e tra gli auditi ci saranno anche i rappresentanti di Intesa. ā€œIl tema della settimana corta esiste- spiega Rizzetto ā€“ ma ci sono ambiti in cui si puĆ² applicare e altri in cui non ĆØ possibile. Io ho una posizione neutrale. Voglio capire, e consentire ai colleghi di capire, prima di prendere posizione. Il punto di partenza mi pare che sia lā€™applicazione della tecnologia al lavoro, con due possibili esiti: uno positivo, lā€™aumento della produttivitĆ . Lā€™altro negativo, con la tecnologia che sostituisce i lavoratori. Secondo Goldman Sachs nei prossimi anni si perderanno 300 milioni di posti di lavoroā€. Il rischio per Rizzetto ĆØ che la settimana corta possa rendere strutturale lā€™espulsione di forza lavoro dalla produzione. Diverso sarebbe invece se si sfruttasse la tecnologia per ‘liberare tempo’ dei lavoratori. ā€œIn questo momento serve aumentare la mole di lavoro. Sono convinto che la settimana corta avrebbe difficoltĆ  in termini di applicazioneā€, dice Rizzetto. ā€œPurtroppo prendo atto che Schlein come sul salario minimo si limita a fare campagna elettorale, senza aver compreso nĆ© la settimana corta, nĆ© come si puĆ² applicare lā€™intelligenza artificiale al lavoro. Per lei ĆØ sempre estate militanteā€.

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