Il mondo del giornalismo italiano perde un altro grande professionista dell’informazione, Armando Sommajuolo, che si è spento a Roma oggi dopo una breve ma grave malattia.
Tanti i messaggi di cordoglio che stanno ricordando il professionista in queste ore, un omaggio corale dai colleghi in primis per un vero signore della TV, pieno di ironia ma anche riservato nel suo stile elegante, prima come conduttore del TG di Telemontecarlo poi con La7.
“Sommajuolo – come sottolinea l’annuncio della sua scomparsa su facebook – amava il suo mestiere, e non ha mai sgomitato per emergere nel suo essere schivo e privo di manie di protagonismo“.
Un modus operandi che lo accomuna ai migliori, che lo ha visto emergere solo per suo merito, prima come conduttore e poi come grande inviato speciale nel seguire le maggiori crisi internazionali sul campo.
Attento e scrupoloso nel lavoro, è il commento che accomuna i messaggi di chi lo ha conosciuto anche in tempi non sospetti, prima di essere reclutato nell’informazione televisiva, e che lo ricorda come un uomo mai scortese, sempre corretto e preciso nella sua preparazione e dalla dizione perfetta. Una ricchezza d’animo che si aggiungeva ad un bell’aspetto per cui spesso gli veniva detto di assomigliare al compianto Christopher Reeve quando interpretava il giornalista “d’assalto” Clark kent alter ego di Superman.
Il direttore del TG La7 Enrico Mentana, appresa la notizia, ha così commentato con dolore la scomparsa del collega: “Armando Sommajuolo se ne è andato. Era una colonna portante di questo telegiornale dai tempi in cui si chiamava Tmc news e fino al 2015. Per il pubblico è stato un volto amico, per noi un amato compagno di lavoro, un professionista solido, positivo, professionale, e soprattutto un uomo perbene. Un abbraccio ai suoi cari“.
A maggio di quest’anno era stato lui stesso a comunicare la diagnosi della malattia che lo ha portato via in pochi mesi: “Una sera sono svenuto e mi hanno portato al pronto soccorso. Mi hanno diagnosticato un linfoma al cervello. Ora sono a casa bloccato a letto” -. Questo l’annuncio incredulo del giornalista, che si era convinto del fatto che la malattia così improvvisa, potesse essere collegata alla quarta dose di vaccino.
“Amava la natura, il mare e sopratutto i gatti – racconta sul suo profilo social chi gli voleva bene -. Aveva esternato i disagi dovuti alla sua malattia, ma non potevo pensare ad un esito così drammatico. Ciao Armando, adesso mi piace immaginarti così come nella foto, spero che tu possa riabbracciare il tuo amatissimo gattone Hashish“.
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