Giorgio Napolitano è deceduto all’età di 98 anni. Lascia una moglie, Clio Bittoni, e due figli, Giulio e Giovanni.
Il Presidente emerito della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, è morto lo scorso 22 settembre presso una clinica di Roma: aveva 98 anni. La camera ardente è stata aperta in data 24 settembre alle 10. A rendere omaggio sarano per primi il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
Giorgio Napolitano: cosa spetta alla famiglia
Napolitano lascia la moglie Clio Bittoni. La coppia ha due figli di nome Giovanni e Giulio, che diventano anche gli eredi di Napolitano. A loro spetta la casa di famiglia situata in via dei Serpenti nel quartiere Monti a Roma. Questa casa era diventata la residenza del Presidente emerito della Repubblica dopo aver lasciato il Quirinale.
Giorgio Napolitano: la casa nel Quartiere Monti
L’abitazione romana di Giorgio Napolitano e della moglie Clio, situata in via dei Serpenti a Roma, è una residenza notevole che si trova a pochi passi dal Colosseo e dai Fori Imperiali. Da FanPage si legge che la proprietà comprende due appartamenti, che sono stati acquistati in due momenti diversi: uno si trova nell’unità 1 e l’altro nell’unità 3 dello stesso edificio. Probabilmente, la vedova di Napolitano continuerà a vivere in questa prestigiosa dimora.
I redditi di Giorgio Napolitano e della moglie Clio
Come spiega Open, Napolitano, in qualità di senatore a vita, era tenuto a pubblicare la sua dichiarazione dei redditi e il patrimonio di famiglia. Nel suo modello di dichiarazione dei redditi per il 2022, aveva dichiarato un reddito complessivo di 123.021 euro, mentre sua moglie Clio aveva dichiarato un reddito complessivo di 37.631 euro. Nella loro dichiarazione, entrambi avevano inserito detrazioni per erogazioni liberali, con Giorgio che dichiarava 5.854 euro e Clio 3.286 euro, anche se non sono noti i destinatari di queste erogazioni.
Napolitano, pensione dorata: chauffeur, maggiordomo. E ufficio da 100 mq
BENTORNATO, PRESIDENTE – Lasciato il Quirinale, Napolitano assumerà infatti le vesti di senatore a vita, carica che ha già ricoperto per pochi mesi dal 23 settembre 2005, quando fu nominato dal suo predecessore Carlo Azeglio Ciampi, fino alla sua elezione al Colle il 15 maggio 2006. Al Senato, dove insieme allo stesso Ciampi formerà la gloriosa coppia degli ex capi di Stato, Napolitano si sistemerà in una location diversa da quella che lo aveva ospitato per poco più di sette mesi prima di trasferirsi al Quirinale. Il suo vecchio ufficio, infatti, è stato nel frattempo assegnato ad un altro senatore a vita: quel Mario Monti da lui stesso nominato poco tempo prima di diventare presidente del Consiglio. Così, per Napolitano si sono dovuti tirare a lucido gli oltre cento metri quadrati degli uffici di Palazzo Giustiniani con vista su San Ivo a suo tempo occupati da un altro ex illustre inquilino del Colle, il defunto Oscar Luigi Scalfaro.
BENEFIT A VITA – Un “buen retiro” dorato che, allo stipendio dovuto ai comuni senatori eletti, circa 15mila euro mensili netti, tra indennità, rimborsi e ammennicoli vari, sommerà anche una lunga serie di benefit a carico del bilancio della presidenza della Repubblica. Documenti alla mano, si scopre infatti che in forza di un vecchio decreto del 1998 a ciascun presidente emerito spetta innanzitutto il diritto ad utilizzare un dipendente della carriera di concetto o esecutiva del segretariato generale del Quirinale con funzioni di segretario distaccato nel suo nuovo staff. Altri due dipendenti del Colle possono invece essere trasferiti presso la sua abitazione privata romana di via dei Serpenti, con mansioni l’uno di guardarobiere e l’altro di addetto alla persona. Poi ci sono le cosidette “risorse strumentali”: un telefono cellulare o satellitare, un fax e un’altra connessione urbana ultraprotetta, una linea dedicata per il collegamento con il centralino del Quirinale, un’altra per quello con la batteria del Viminale e un allacciamento diretto con gli uffici dei servizi di sicurezza del ministero degli Interni, predisposti in duplicato presso lo studio e l’appartamento privato dell’ex presidente; quindi, collegamenti telematici (anche in questo caso doppi), consultazione delle agenzie di stampa e banche dati, oltre a connessioni televisive a bassa frequenza per la trasmissione dei lavori di Camera e Senato; per ultima, non poteva mancare, ecco l’auto con telefono e chauffeur riservata, vai a capire perché, pure alla vedova o al primogenito dell’ex capo di Stato. E non è finita.
Schifoso corrotto. Adesso dove ti trovi voglio veder chi ti salva dalla dannazione che ti sei preparato in vita facendo ciò che hai fatto al tuo popolo.