Omicidio di Giulia, l’ex fidanzato infame potrebbe essere ancora in fuga. L’appello del procuratore: “Costituisciti”

Il cadavere di Giulia, secondo quanto apprende LaPresse, aveva gli stessi abiti che la 22enne indossava al momento della scomparsa. La procura e i carabinieri riceveranno a breve i risultati degli esami sulle macchie di sangue repertate sul marciapiede della strada vicinale della zona industriale a Fossò (Venezia), distante 6 km da Vigonovo. Sul corpo recuperato verranno effettuati i prelievi di tessuto e di sangue per estrarre il profilo genetico e confrontarlo con quello dei familiari di Giulia.

Sui social è apparso, poco dopo l’annuncio della morte, il post della sorella di Giulia, Elena Cecchettin, che fino all’ultimo ha sperato di riabbracciarla: “Rest in power, i love you”. E poi ancora, con polemica: “È stato il vostro bravo ragazzo”. Così recita una delle stories che ha appena pubblicato su Instagram la sorella di Giulia Cecchettin, Elena, condividendo un post della scrittrice Valeria Fonte. In un’altra stories, Elena scrive “Per te bruceremo tutto”.

Poco lontano, a quanto pare, sembrava che fosse stata ritrovata la macchina del ragazzo. Se fosse stato vero a questo punto l’ipotesi più accreditata sarebbe quella dell’omicidio-suicidio. Ma alla fine è arrivata la smentita ufficiale: la macchina non è stata ritrovata.

Ora che il cadavere di Giulia è stato ritrovato, si fanno più intense le ricerche del giovane Turetta e si fa spazio un nuovo quesito: è ancora vivo e in fuga? Sembra proprio di sì. Dove si trova il presunto killer di Giulia Cecchettin? Al momento è stato confermato il passaggio della Fiat Punto in Austria. La vettura, mercoledì scorso, è stata registrata dal targa-system a Lienz, nel Tirolo orientale. Nessuna traccia, invece, per il momento ancora di una presenza anche in Alto Adige, che dista infatti solo pochi chilometri da Lienz.

L’appello del procuratore: “Costituisciti”

Il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi ha rivolto un appello a Filippo Turetta per convincerlo a costituirsi “E’ un appello – ha spiegato ai giornalisti – al ragazzo affinché si costituisca e possa dare la propria versione dei fatti. Speravamo di non dover dare questa notizia (il ritrovamento del corpo di Giulia, ndr) – ha proseguito incontrando la stampa – ma la ricostruzione dei fatti che potrebbe fare Turetta sarebbe molto importante, anche per lui stesso. Per questo ribadisco: non continui questa sua fuga e si costituisca”. E ancora: “E’ chiaro che prima o poi verrà ritrovato, è molto meglio che nel suo interesse si consegni. Abbiamo avuto degli avvistamenti ancora in area montana dopo Cortina però questi aspetti ormai sono marginali”.

“Ciò che ha cambiato l’impostazione dell’indagine – ha spiegato Cherchi – è il ritrovamento del corpo; quindi adesso faremo tutti gli accertamenti del caso, sarà disposta un’autopsia per accertare esattamente le cause della morte e quindi quegli accertamenti che sono ‘tutelati’ ed è in questo quadro che ritengo opportuno che ci sia una sua versione dei fatti”. “E’ necessario che si facciano gli accertamenti con il Dna – ha spiegato Cherchi – per vedere la compatibilità. Bisogna avere la pazienza di accertare esattamente come sono andati i fatti e quindi anche le modalità del posizionamento della ragazza nell’auto”.

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