Frecce tricolori, cambia lo scenario sullo schianto: per la procura non c’entrano gli stormi degli uccelli. Si parla di problemi strutturali

Il caso della sciagura aerea di un jet delle Frecce Tricolori ha scosso tutto il Paese. Per una fatalità del tutto imprevedibile, nell’incendio dopo lo schianto dell’aereo ha perso la vita una bimba di cinque anni, la piccola Laura. Nel pomeriggio il pilota, Oscar Del Dò, è stato iscritto nel registro degli indagati. Un atto dovuto che servirà alla procura per effettuare alcune indagini e alcuni esami sulla dinamica dell’incidente. Il pilota è riuscito a mettersi in salvo prima dello schianto e qualche istante prima aveva rilevato qualche problema a un motore. In queste ore era circolata l’ipotesi di un bird-strike, l’urto con uno stormo di uccelli che avrebbe provocato l’avaria.

Ma nel corso della diretta di Pomeriggio Cinque qualcosa è cambiato. L’inviata di Myrta Merlino all’aeroporto di Caselle ha affermato che secondo indiscrezioni della procura “gli uccelli e il fenomeno del bird strike avrebbe poco a che fare con quanto accaduto. L’allarme per il bird strike era basso”, ha affermato la cronista. Poi la rivelazione: “Le indagini si stanno concentrando sul velivolo che è stato costruito 44 anni fa”.

Dunque la prima ipotesi del bird strike a quanto pare viene messa fuori dai giochi. Ma per capire quale sia stata la causa di questo terribile incidente bisognerà attendere ancora qualche giorno o qualche settimana. Saranno decisivi i pareri dei periti che stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto in quel tragico pomeriggio. Infine va segnalata la testimonianza di Mauro Fasano, uno degli insegnanti del pilota: “piloti delle Frecce Tricolori sono addestrati per gestire le emergenze, da quello che ho visto Oscar ha diretto il velivolo su una zona verde”.

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