Invasione clandestina, quel profetico discorso di Bettino Craxi nel lontano 1992: parole chiarissime su quello che stiamo vivendo sulla nostra pelle da anni

Luca Josi per Dagospia.com

Bettino Craxi il 14 febbraio 1992 è a Venezia. Dal dicembre del 1989 era stato nominato Rappresentante del Segretario Generale dell’ONU per i problemi del debito del terzo mondo. Accanto ha Gianni De Michelis: “Le popolazioni sono soggette a un tasso di incremento demografico che è ancora molto alto. Sono iniziate correnti emigratorie e immigratorie che in assenza di un accelerato processo di sviluppo che abbracci tutta la riva sud del Mediterraneo sono destinate a gonfiarsi in un modo impressionante.

E saranno delle tendenze inarrestabili e incontrollabili. Paesi con popolazioni giovanissime i quali vanno naturalmente verso le luci della città se noi non accenderemo un maggior numero di luci in quei paesi. In realtà le grandi nazioni ricche del mondo non compiono o non sono ancora in condizione di compiere lo sforzo che viene considerato necessario per ridurre queste distanze. Le distanze sono assai grandi sono abissali ed è questa, ripeto, la questione sociale del nostro secolo”.

Tendenze inarrestabili e incontrollabili. Tre giorni dopo, il 17 febbraio, arrestarono Mario Chiesa e iniziò, formalmente, Mani Pulite e la seconda, terza, ennesima repubblica che ci ha accompagnati verso questi trent’anni di fulgida trasparenza, floridità e sicurezza fino a una promessa di sconfitta della povertà (per ora rimandata).

Per l’immigrazione, problema locale africano o giù di lì, c’era evidentemente tempo. Non è stato sicuramente un complotto, ma di certo quella rivoluzione italiana, come poi le rivoluzioni delle primavere arabe, hanno portato solo dei pesanti autunni. L’inverno sta arrivando: per l’Europa. E viene da Sud.

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