Estratto dell’articolo di www.open.online
Greta Thunberg è finita di nuovo nei guai per aver disobbedito agli ordini della polizia. Nella sua Svezia, dove solo due mesi fa era già stata punita per lo stesso reato. Oggi la 20enne che diede il via al movimento Fridays for Future è stata di nuovo condannata e multata con una sanzione di 1.500 corone svedesi, pari a 134 dollari. L’attivista, insieme al gruppo Reclaim the Future, aveva bloccato la strada che permetteva alle autocisterne di consegnare il carburante al porto di Malmö, costringendo le forze dell’ordine ad intervenire.
[…] Ora l’attivista per la reiterazione del reato potrebbe rischiare una pena più dura, che potrebbe arrivare fino ai 6 mesi di detenzione.
Greta Thunberg a processo in Svezia per “resistenza all’arresto”
L’attivista svedese per il clima dovrà affrontare il 27 settembre un nuovo processo per ‘resistenza all’arresto’ durante una protesta a luglio che “non era autorizzata e ha portato al blocco del traffico”, ha spiegato il procuratore. “La ragazza si è rifiutata di obbedire all’ordine della polizia di lasciare il posto”.
L’attivista per il clima più famosa del mondo, Greta Thunberg, il 27 settembre dovrà affrontare un nuovo processo per ‘resistenza all’arresto’ durante una protesta a luglio: lo ha fatto sapere oggi il pubblico ministero di Malmo. Il 24 luglio la polizia allontanò con la forza Thunberg (in foto) da una manifestazione per il clima nella città portuale svedese. “La protesta non era autorizzata e ha portato al blocco del traffico. La ragazza si è rifiutata di obbedire all’ordine della polizia di lasciare il posto”, ha spiegato il procuratore Isabel Ekberg. “Si tratta quindi di un caso di rifiuto di conformarsi” a un ordine delle autorità, ha aggiunto.
La multa dal tribunale
Ore prima della manifestazione di luglio, l’attivista svedese aveva ricevuto una multa dal tribunale dopo un breve processo e una condanna per disobbedienza alla polizia durante una precedente protesta, il 19 giugno, sempre a Malmo, dove la mobilitazione organizzata dal gruppo di attivisti ambientali Reclaim the Future, tentava di bloccare l’ingresso e l’uscita del trafficato porto per protestare contro l’uso di combustibili fossili.
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