La pretesa della Mummia di scavalcare sempre e comunque il volere del popolo: questa volta Maruzzella mette nel mirino persino quel poco di riforme che la maggioranza prova a mettere sul tavolo

ROMA. Giorgia Meloni si guarda bene dal commentare il richiamo di Sergio Mattarella sulle riforme costituzionali. Sorvola sulla citazione di un discorso di Giuseppe Dossetti, fatta dal capo dello Stato durante il suo intervento al Meeting di Rimini, per invitare alla prudenza sui progetti di modifica della nostra Carta fondativa. Un chiaro riferimento alle mosse della maggioranza di governo, partita con lā€™obiettivo del presidenzialismo e ora, invece, orientata a portare avanti lā€™idea del premierato, lā€™elezione diretta del presidente del Consiglio. Un percorso su cui Meloni non ha alcuna intenzione di frenare o deviare, come dimostrano il suo silenzio e le parole del capogruppo di Fratelli dā€™Italia alla Camera Tommaso Foti: Ā«Commentare il presidente della Repubblica sarebbe cosa sgradita, perchĆ© significherebbe contestare chi rappresenta lā€™unitĆ  nazionaleĀ».

Insomma, se parlare significa andare allo scontro con il Quirinale, meglio tacere. Tanto che perfino Matteo Salvini, interrogato sullā€™argomento, la prende alla larga: Ā«Sono un ministro, ho giurato sulla Costituzione. Per me quello che dice la Costituzione ĆØ leggeĀ», dice il vicepremier leghista. Nessuno raccoglie lā€™appello di Mattarella, perchĆ©, ragionano a Palazzo Chigi, Ā«le riforme costituzionali sono nel nostro programma elettorale, su cui gli italiani si sono espressiĀ». Quindi, si va avanti, tanto che cā€™ĆØ giĆ  una bozza di testo della riforma, messa a punto dalla ministra Elisabetta Casellati, da condividere in uno dei prossimi Consigli dei ministri, come giĆ  avvenuto per lā€™autonomia differenziata firmata da Roberto Calderoli. Appuntamento da preparare in una riunione tra Meloni e Casellati, probabilmente allargata ai vicepremier Tajani e Salvini, da tenere a inizio settembre. Era giĆ  stata annunciata prima della pausa estiva e poi rinviata.

Sul premierato, dā€™altra parte, si registra un sostanziale consenso e non solo nella maggioranza: il disegno di legge, infatti, in Parlamento avrebbe anche i voti di Italia Viva, visto che una proposta simile ĆØ stata presentata meno di un mese fa anche da Matteo Renzi, da sempre convinto sostenitore del ā€œsindaco dā€™Italiaā€.

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