Giorgia Meloni nel mirino della Mummia! Le leccate ai padroni non sono sufficienti: il Quirinale le rimprovera di non aver aperto bocca sul libro di Vannacci, il nemico numero uno di Mattarella che ha osato parlare dei suoi scheletri nell’armadio sull’uranio impoverito

LA CARTA E IL MESSAGGIO PER MELONI

Estratto dell’articolo di Marcello Sorgi per “La Stampa”

Era naturalmente rivolto “erga omnes”, a tutti, come sono sempre gli interventi del Capo dello Stato. Eppure era altrettanto chiaro che il discorso avesse un interlocutore diretto, ancorché non chiamato per nome: Giorgia Meloni. Di lei Mattarella deve aver apprezzato, in queste ultime settimane, torride non solo per ragioni climatiche, il silenzio e l’assoluta parsimonia di presenza pubblica. […]

Il Presidente si augura che i fondamenti del suo discorso possano essere condivisi dalla premier; che la tentazione di lucrare consensi sull’uscita agostana del generale Vannacci non la coinvolga, che la strategia da adottare nei prossimi due vertici europei, in cui si deciderà se e come ritrovare unità sulle nuove regole da adottare per il rientro nel Patto di stabilità, sia dialogante e non risenta della vicina scadenza delle elezioni europee.

Ma c’è un punto del discorso del Capo dello Stato sul quale Meloni dovrà necessariamente riflettere: la questione delle riforme istituzionali e più in generale la necessità di non approcciare i cambiamenti della Costituzione senza una visione d’insieme. Proprio perché la Carta è stata scritta con particolare attenzione ai pesi e contrappesi che devono necessariamente stare alla base di un documento destinato a regolare la convivenza di un popolo e di un Paese.

Si sa: il presidenzialismo e l’autonomia rafforzata rappresentano due pilastri del programma elettorale con cui il centrodestra ha vinto le elezioni. Ma mentre la Lega, sull’autonomia, è andata avanti a passo di carica, Meloni, pur affidando alla ministra Casellati il compito di un’accurata istruttoria, è parsa interessata più ad evitare che Salvini possa spendere il risultato della prima del voto per l’Europarlamento, che non a far marciare allo stesso ritmo la riforma presidenziale.

Insomma, ancora una volta, Meloni è al bivio tra le sue responsabilità di governo e i suoi obiettivi da leader di partito, il partito più votato. Mattarella, garbatamente, approfittando dell’occasione della ripresa politica, ha in qualche modo voluto ricordarglielo.

Sergio Mattarella ha partecipato all’incontro annuale, a Rimini, di Comunione e Liberazione. Il presidente della Repubblica ha incentrato il suo discorso sull’importanza della Costituzione. Ha ricordato che la stessa si fonda sul valore dell’amicizia intesa non come elemento omologante volto ad annientare le differenze, ma fonte di riconoscimento delle specificità di ciascuna persona.

DALLA GUERRA AL GREEN: IL DISCORSO PIENO DI CONTRADDIZIONI DI SERGIO MATTARELLA

di M. Paganelli per Byoblu

Le discriminazioni causate dal Green pass

Non è facile dimenticare però come gli aspetti propri di ciascun individuo, definiti ora come ricchezza per l’intero corpo sociale, siano stati calpestati tramite le discriminazioni provocate ad esempio dall’introduzione del Green pass. Milioni di lavoratori hanno perso la propria occupazione, o sono stati costretti a sottoporsi, per evitare la mancata retribuzione, all’inoculazione di sieri non sperimentati scientificamente. Rimane impressa nella memoria la segregazione dei non vaccinati contro il Coronavirus. Come è possibile dimenticare poi la violenza nei riguardi dei portuali di Trieste, colpiti dagli idranti, mentre esprimevano pacificamente il proprio dissenso a nome di milioni di italiani? Il Capo dello Stato ha dimenticato quelle drammatiche immagini, ma noi no.

Le inefficienze dell’attuale classe dirigente

Ha richiamato poi il tentativo, compiuto da alcuni intellettuali cattolici nel luglio 1943 durante un convegno tenutosi a Camaldoli in Toscana, di disegnare un ordinamento pluralista. Si è scordato che le proposte più nobili sono svanite nel nulla per colpa di una classe dirigente che non ha compreso il loro reale valore. La divisione dei poteri è diventata oggi così un’ utopia. Lo vediamo palesemente mediante l’ ingiustificato utilizzo della decretazione d’urgenza che spinge il Governo a prevalere sul Parlamento, votato dai cittadini, varando norme che non rispondono alle necessità immediate. L’inquilino del Colle ha agevolato l’insana abitudine agevolata dallo stesso inquilino del Colle.

L’umanesimo influenzato dalla tecnologia

Mattarella ha proseguito la relazione invitando gli ascoltatori a concentrare la propria attenzione nei confronti di un umanesimo sviluppato, sempre più, su una tecnologia avanzata. Nessuna critica è stata mossa verso l’intelligenza artificiale che punta a sostituire numerosi professionisti, alimentando le file dei disoccupati e distanziandoli tra loro.

La preoccupazione Green di Mattarella

La preoccupazione, evidenziata da Mattarella, ha riguardato invece l’ambito green. Non ha perso occasione per pubblicizzare l’ideologia ambientalista improntata sul surriscaldamento climatico causa, a detta del presidente, anche della recente alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna. Nessuna parola invece sugli amministratori locali, a partire dal numero uno della Regione Stefano Bonaccini, che avrebbe dovuto effettuare le dovute opere di manutenzione grazie alle quali si sarebbe evitata la tragedia.

L’elogio nei confronti dell’Ue

Mattarella ha elogiato poi l’Europa nel giorno in cui l’Unione ha approvato il Digital Service Act che limiterà le libertà di parola e di informazione nel web.

La questione migratoria e la guerra in Ucraina

Ha toccato la questione migratoria, sottolineando la necessità di aiutare maggiormente le nazioni di provenienza di quanti ricercano una vita migliore all’estero. Ha invocato infine, in riferimento al conflitto in Ucraina, la necessità di una pace “giusta”, non rammemorando che l’invio di armi a Kiev viola l’articolo 11 della Costituzione e alimenta una spirale di violenza che sta portando l’umanità in una Terza Guerra Mondiale.

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"Stop a milioni di veicoli" Attenzione, se hai questa auto da Settembre in questa regione la tua potrebbe diventare fuorilegge. E dovrai ringraziare il centrodestra, oramai allineato ai diktat della feccia di Bruxelles

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Era dietro il bancone della ditta di autoricambi come ogni giorno quando, all'improvviso, a soli 29 anni il cuore ha smesso di battere. Non hanno neppure chiesto l'autopsia: tanto non serve a nulla

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