Carabinieri ’infami e figli di cani’: Fedez insulta l’Arma in una sua canzonetta, per il giudice non si tratta di vilipendio. A voi studio

«La canzone ’Tu come li chiami’ non ha i connotati del vilipendio ma solo quelli – penalmente irrilevanti – della critica aspra, della provocazione e della ricerca spasmodica della notorietà». Con questa motivazioni la Procura della Repubblica di Milano ha chiesto l’archiviazione del procedimento contro il cantante Fedez a un anno dalla denuncia presentata dall’associazione ’Pro territorio e cittadini onlus’ per vilipendio delle forze armate dello Stato. Al rapper si contesta, in particolare, l’aver definito nel testo carabinieri e militari come ’infami e figli di cani’.

«Si tratta dunque di valutare se e come l’espressione infami sia una denigrazione (e dunque un vilipendio) o una provocazione aspra, inopportuna, ma scriminata dal diritto dì critica ex art. 51 cp – rileva il procuratore Francesco Cajani – La valutazione del contesto complessivo dell’album, del brano e dell’atteggiamento (ancorché ’costruito ad artè del personaggio Fedez) fanno propendere per la seconda ipotesi. Invero, è notorio che la musica rap (o anche trap) presenta molte analogie rispetto ai tipici brani trap statunitensi: basti pensare ai numerosi riferimenti alla droga nei primi testi di Sfera Ebbasta e di Achille Lauro».

«In sostanza – si legge ancora nella richiesta di archiviazione – il personaggio è legato a doppio filo alla sua appartenenza ad una ’figurà che possiamo definire ’maledetta’ e da essa e con essa esprime la propria esistenza costruita su eccessi e provocazioni. Non è questo un tentativo di sminuire o vedere in diversa (favorevole) luce l’espressione di Fedez, ma è un’analisi prettamente giuridica e giuridico-sociologica che si fonda su due aspetti: l’appartenenza ad una ’costruzione artefatta’ del personaggio, indipendentemente da ciò che egli pensi o faccia nella propria vita privata; la necessità di ’pubblicità’ o di ’notorietà’ all’interno di una costellazione di migliaia di rapper con l’unico fine di emergere dall’anonimato».

«Per la Procura della repubblica di Milano la canzone di Fedez ’Tu come li chiami’, che definisce i carabinieri infami e figli di cani, non integra il reato di vilipendio delle forze armate. Quanto appreso, oltre a rammaricarci profondamente, desta enorme preoccupazione poiché, qualora tale interpretazione venisse avvallata anche dal giudice per le indagini preliminari, significherebbe riconoscere delle aree di impunità che non appaiono tollerabili in uno stato di diritto», commenta all’Adnkronos Roberto Colasanti, colonnello in congedo dell’Arma dei carabinieri e firmatario della denuncia contro il rapper in rappresentanza dell’associazione ’Pro territorio e cittadini onlus’. «Per tale ragione e per rispetto dei carabinieri caduti nell’adempimento del dovere e delle sofferenze che tuttora patiscono gli orfani e i loro familiari – annuncia – ci opporremo all’archiviazione».

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 «La richiesta di archiviazione da parte della Procura della Repubblica, non mi sconvolge più di tanto. Sempre più spesso si ripetono da parte della magistratura, valutazioni di giustificazione per azioni o atteggiamenti che danneggiano l’Arma e i suoi Carabinieri», + il commento di Antonio Tarallo, delegato Co.Ce.R Carabinieri e Segretario Generale Usic (Unione Sindacale Italiana Carabinieri). «Sarebbe bello conoscere la posizione di quel magistrato se tali offese venissero dichiarate nei suoi confronti. Per quanto mi riguarda dico al cantante grazie del complimento e a quel magistrato ricordo che affermare il senso di giustizia, di rispetto verso una Istituzione dello Stato diventa una lezione di educazione civica ormai quasi scomparsa nel nostro bel paese».

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