Il giallo del secondo aereo, i sospetti sul suo proprietario e tutte le altre cose che non quadrano sulla morte del capo della Wagner

Il mistero della morte di Prigozhin si infittisce: il cadavere del capo della Wagner è stato identificato in base a “prove circostanziali”: la mancanza della falange di un dito della mano e il ritrovamento del suo cellulare. Ma i corpi degli occupanti dell’aereo (sette passeggeri e tre membri dell’equipaggio) sono carbonizzati e quindi non possono essere riconosciuti visivamente…

Il giallo del secondo aereo, volato prima a Mosca, poi a Baku

Estratto dell’articolo di Riccardo Ricci per “la Repubblica”

Le autorità russe tacciono. Nessuno avanza ipotesi sulle cause dello schianto dell’aereo sul quale probabilmente viaggiava il capo della compagnia militare privata Wagner Evgenij Prigozhin. Un silenzio interrotto ieri in serata dal presidente Vladimir Putin che ha promesso un’inchiesta «che verrà portata avanti fino in fondo».

Dichiarazione che ha suscitato lo scetticismo, se non l’ironia, tanto degli analisti occidentali quanto dell’entourage di Prigozhin. Nessuno ha dubbi: dietro allo schianto che ha decapitato il vertice militare di Wagner c’é la longa manus del Cremlino. Nessuno crede alla tesi dell’incidente casuale e tanto più di un attentato ordito dagli ucraini […].

A far cadere l’aereo […] è stata probabilmente un’esplosione a bordo del velivolo causata da una bomba o da un altro dispositivo piantato sull’aereo. È l’ipotesi accreditata dal New York Times citando fonti di intelligence e rilanciata da diversi funzionari. Secondo investigatori citati dalla testata Telegram russa Shot, l’ordigno sarebbe stato piazzato nel vano carrelli.

Un’ipotesi compatibile con la dinamica della caduta mostrata nei video e registrata dal sito FlightRadar: il jet è salito rapidamente di quota ed è poi andato in stallo. Un’ulteriore riprova sarebbe il fatto che la coda sia caduta a ben 5 chilometri dalla fusoliera. L’ex ufficiale dell’intelligence britannica Christopher Steele sostiene invece che la bomba possa essere stata nascosta in un cassa di vino. «Una fine piuttosto ironica per l’ex ristoratore di Putin», ha ironizzato.

C’è anche un sospettato: Artiom Stepanov, il pilota personale di Prigozhin e fondatore della società proprietaria dell’aereo. Non lo guidava, ma potrebbe avere avuto accesso al velivolo e al momento è irreperibile per le forze dell’ordine. Secondo il fratello sarebbe semplicemente in vacanza, nella remota Kamchatka, Estremo Oriente Russo.

C’è chi però da ancora credito all’ipotesi che il jet sia stato abbattuto da un missile. Secondo funzionari statunitensi citati da Reuters, Washington sarebbe propensa a sposare la tesi di Grey Zone, canale Telegram vicino a Wagner, secondo cui l’aereo sarebbe stato abbattuto da missili terra-aria provenienti dal territorio russo.

Per l’ex deputato russo Ilja Ponomariov, da anni residente in Ucraina e oppositore di Putin, il jet sarebbe stato centrato da due missili del sistema di difesa contraerea S-300.  ersione suffragata dalle testimonianze di alcuni residenti locali che sostengono di aver udito due esplosioni prima dello schianto. C’è persino ancora chi crede che Prigozhin sia sopravvissuto e che abbia inscenato la sua morte per scomparire, «per uscire dal gioco per sempre».

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Previous Article

Morte di Davide Rebellin, arriva all'improvviso la notizia insperata: l'autista che lo ha ammazzato finalmente estradato in Italia

Next Article

Condannato a due anni di carcere l'unico giudice che ha osato sfidare la dittatura sanitaria con le sue sentenze sulle museruole a scuola

Related Posts