Condannato a due anni di carcere l’unico giudice che ha osato sfidare la dittatura sanitaria con le sue sentenze sulle museruole a scuola

di Arianna Graziato per Byoblu

Era aprile 2021, nonostante il ministero tedesco non prevedesse alcun obbligo, due scuole di Weimar impongono la mascherina ai propri studenti.

Dopo casi di nausea, insonnia e mal di testa, un genitore preoccupato si rivolge al Tribunale di famiglia. Il giudice Christian Dettmar con una sentenza revoca l’obbligo e afferma l’incostituzionalità della misura.

Aperta la caccia al giudice

Da quel momento parte la caccia alle streghe. L’ufficio di Dettmar viene perquisito e il giudice sospeso dalla corte. La sua sentenza di revoca viene annullata e il Tribunale regionale superiore apre un’udienza disciplinare, da poco conclusa con una condanna a due anni di reclusione.

Tutto questo per aver emanato una sentenza evidentemente contraria alle misure portate avanti dalla dittatura sanitaria del tempo.

Essendo la pena troppo breve il giudice Dettmar fortunatamente non finirà in carcere, per l’istituto giuridico della sospensione della pena. Passerà comunque i prossimi due anni in libertà vigilata.

La sentenza “scaldalo”

Già all’epoca dei fatti il caso fece scalpore, essendo la sentenza del giudice una voce autorevole fuori dal coro. Dettmar scriveva che:

“A causa dell’obbligo di indossare mascherine durante l’orario scolastico e di mantenere le distanze gli uni dagli altri e dalle altre persone, i bambini non solo mettono in pericolo il loro benessere mentale, fisico e psichico, ma vengono anche danneggiati. Allo stesso tempo, ciò viola numerosi diritti dei bambini e dei loro genitori previsti dalla legge, dalla Costituzione e dalle convenzioni internazionali.

Non ci sono prove che le mascherine di vario tipo possano ridurre del tutto, o addirittura in modo apprezzabile, il rischio di infezione da SARS-CoV-2.

Inoltre, la portata ottenibile della riduzione del rischio di infezione attraverso l’uso delle mascherine nelle scuole è di per sé molto bassa, perché nelle scuole le infezioni si verificano molto raramente anche senza mascherine”.

I motivi della condanna

Secondo il tribunale distrettuale che ha condannato Dettmar il giudice avrebbe però emesso il verdetto prima di sentire degli esperti sul caso, e una volta sentiti lo stesso tribunale ha ritenuto gli esperti prevenuti sulle misure COVID adottate al momento.

Gli avvocati difensori hanno annunciato battaglia, anche perché il giudice rischia il licenziamento da lavoro, per questo è probabile un ricorso.

Christian Dettmar non è però solo. Dopo la condanna all’uscita dal tribunale si sono presentati una settantina di persone, con cartelli e striscioni di sostegno.

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