Donald Trump e la beffa clamorosa poco prima dell’arresto: ha ceduto Mar-a-Lago, la sua mega residenza di lusso in Florida, per evitare ipotetiche confische

L’ex presidente americano Donald Trump ha ceduto Mar-a-Lago, la sua residenza di lusso in Florida, già definita la “Casa Bianca d’inverno” perché il tycoon repubblicano era solito trasferire armi e bagagli la Stanza ovale a Palm Beach, sotto il sole del Sud degli Stati Uniti, per sfuggire alle temperature rigide della capitale Washington. Secondo alcuni media americani tra cui Newsweek, Trump avrebbe condotto l’operazione poche settimane prima di essere arrestato ad Atlanta per l’inchiesta sul voto in Georgia.

Una operazione forse di facciata, puramente formale: il prossimo candidato alla presidenza nel 2024 (giustizia e processi permettendo) potrebbe aver infatti semplicemente trasferito la sua proprietà a una organizzazione di proprietà del figlio, Donald Trump Jr, per ovviare a i possibili sequestri giudiziari legati alle varie inchieste che lo riguardano. I processi saranno sì un grande affare politico, un “volano” per la prossima campagna elettorale in cui Trump si presenterà come vittima della giustizia politicizzata, ma dal punto di vista del patrimonio personale potrebbe portare qualche ulteriore guaio al miliardario.

Stando all’elenco dell’immobiliare Zillow, il resort è stato acquistato il 4 agosto per 422 milioni di dollari, alcune settimane prima che il tycoon si consegnasse alla prigione della contea di Fulton in Georgia. Sempre secondo il sito, l’ultima volta che la proprietà fu venduta fu il 6 aprile 1995, esattamente la stessa data in cui l’ex presidente trasformò la residenza, acquistata nel 1985 per 2 milioni di dollari. All’epoca Zillow riportò che la villa era stata acquisita per 12 milioni di dollari.

Ha fatto il giro del mondo, intanto, la foto segnaletica di Trump, definita dall’ex presidente “un’esperienza terribile” ai microfoni dell’emittente conservatrice Newsmax. “Un giorno molto triste per il nostro Paese – ha scandito The Donald -. Non avevo mai sentito le parole ‘foto segnaletica’. Non me l’hanno insegnato alla Wharton School of Finance“. Nel dubbio, lo staff che cura la campagna di Trump per le presidenziali non ha perso tempo e ha già prodotto e messo in vendita le magliette con l’ormai iconica “mugshot”. Le t-shirt, a maniche lunghe o corte, costano 34 dollari, ma si può anche acquistare una tazza con la stessa immagine per 25 dollari o un porta lattina di birra per 15 dollari. Su tutti, oltre alla foto, la scritta in maiuscolo “non arrendersi mai”, il prossimo slogan di Trump.

Usa, Trump e l’arresto show. L’ex presidente attacca: “Questa è una parodia della giustizia”

Donald Trump si costituisce in Georgia e il suo arresto diventa uno show. Per la prima volta nella storia viene pubblicata la foto segnaletica di un ex presidente Usa. Il tycoon sceglie volontariamente un’espressione imbronciata e l’appuntamento con la giustizia viene trasformato in spettacolo. Detenuto “P01135809”, schedato con il numero 2313827. Trump è stato formalmente arrestato e detenuto per pochi minuti nel carcere di Fulton County, raggiunto da tredici capi d’accusa legati al tentativo, in concorso con altre diciotto persone, di sovvertire in Georgia il risultato elettorale delle presidenziali del 2020. Poco prima di lasciare l’aeroporto di Atlanta a bordo del suo aereo privato, Trump ha parlato di “parodia della giustizia”. “Non ho fatto niente di sbagliato – ha detto, rivolto ai reporter che lo attendevano sulla pista – noi abbiamo tutti i diritti di contestare un’elezione ritenuta disonesta, e noi pensiamo che sia stata molto disonesta”.

E’ un momento molto triste”, ha commentato, “questa è un’interferenza elettorale”, ha ribadito, prima di avviarsi verso l’aereo, senza rispondere alle domande urlate dai giornalisti. Meno di mezz’ora prima, il tycoon aveva lasciato il carcere, dietro il pagamento della cauzione da 200 mila dollari concordata dagli avvocati: 80 mila per il capo d’accusa principale, la violazione del Rico Act, la legge creata per contrastare le gang criminali, e 10 mila dollari per ognuno degli altri dodici reati per cui è stato incriminato.

La sua foto segnaletica è senza precedenti per un ex presidente Usa e mette il sigillo sulla quarta incriminazione di Trump in cinque mesi, mentre i sondaggi tra gli elettori repubblicani lo danno come il grande favorito per la nomination finale in vista delle presidenziali del prossimo anno. Ma quella immagine, che apparirà a lungo su tutte le televisioni americane, tornerà più volte nei prossimi mesi. Da stasera fa parte ufficialmente della storia degli Stati Uniti, e della campagna elettorale 2024.

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