“Non fate scherzi, noi vigileremo e non faremo sconti a nessuno” Commissione Covid, Maurizio Belpietro avvisa l’intera feccia, da destra a sinistra

Parte oggi l’iter per l’istituzione della commissione bicamerale d’inchiesta sul Covid. Nel pomeriggio la commissione Affari sociali della Camera ha dato il via libera al testo base: Il centrodestra e il Terzo Polo hanno dato parere favorevole, mentre Pd, M5S e Verdi-Sinistra italiana hanno abbandonato i lavori per protesta. Un atteggiamento certo da stigmatizzare, ma che non giunge inatteso. In realtà, da più parti c’è da temere qualche tentativo di ostruzionismo o boicottaggio o, come nella migliore tradizione italiana, di insabbiamento. Per fare un nome “interno”, Matteo Salvini non vorrebbe che la commissione indagasse sull’operato delle Regioni sull’acquisto dei vaccini. Ecco, dunque, che il direttore de La VeritàMaurizio Belpietro, nel suo editoriale di oggi rivolge un caldo appello alla politica affinché la commissione lavori all’accertamento della verità. “Ora niente scherzi sulla commissione”, è il titolo, e l’incipit ricorda i ben duecento pronunciamenti di altrettanti tribunali italiani sulla illegittimità costituzionale delle misure più inique, e folli e deleterie, intraprese dal governo Conte, e in particolare dal ministro Speranza, con numerose aziende costrette al fallimento per misure che di scientifico avevano ben poco, come sta faticosamente emergendo. D’altronde, già il fatto che il virus fosse contagioso solo in alcune fasce orarie, e solo in determinati luoghi e non in altri era veramente un insulto all’intelligenza altrui. Il direttore de La Verità fa, poi, un excursus delle principali sentenze, partendo dallo storico pronunciamento del tribunale di Frosinone firmato dal giudice Luigi Petraccone: “L’istituzione dei Dpcm durante la pandemia del Covid 19 è da ritenersi illegittima”, vi si leggeva.

Una sentenza che ha fatto giurisprudenza, tanto che da quel momento tutti i decreti ministeriali che limitavano la libertà personale possono essere impugnati, dal Green pass sino allo stesso obbligo vaccinale. E in effetti da allora si sono susseguite diverse sentenze. Prima in Emilia Romagna, poi a Pisa, a Trento, un po’ in tutto lo Stivale è stata sancita la violazione dell’articolo della Costituzione che tutela le libertà individuali. Belpietro, a questo punto, si interroga sulla scientificità – evidentemente inesistente – dei provvedimenti quali i ripetuti, lunghi, lockdown. Anche quei provvedimenti sono stati demoliti da alcuni magistrati. È il caso della sentenza di Chiavari, che ha annullato le sanzioni comminate al ristoratore che aveva osato tenere aperto il proprio locale durante la serrata: “la condotta non era sanzionabile”, secondo il giudice Cristina Grassone. Tornando all’editoriale di Maurizio Belpietro, vengono, poi, esaminate le sentenze relative all’iniquità dell’uso (obbligatorio) della mascherina in taluni contesti, ma, soprattutto, si concentra sulle sentenze relative all’obbligo vaccinale.

I guidici hanno annullato le sospensioni dal lavoro di chi “non aveva offerto il braccio alla patria”, scrive con formula efficace il direttore. È avvenuto in moltissimi casi, condannando altresì le aziende al pagamento della retribuzione arretrata. Per tutti questi motivi, l’editoriale si conclude con la richiesta di agire, come promesso in campagna elettorale dall’attuale compagine di governo, e di agire in fretta: “Non vorremmo che, come per la commissione banche, l’avvio dell’inchiesta arrivi a fine legislatura, giusto in tempo per non fare niente”.

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