Il vicepremier leghista in diretta dal Mit: “No al Grande fratello che dice ‘questo sì, questo no’. La condanna al rogo come Giordano Bruno non mi sembra ragionevole”
“Questo generale Vannacci additato come un pericolo… Io lo comprerò il suo libro”. Si schiera dalla parte di Roberto Vannacci, Matteo Salvini. In una diretta dal ministero, dopo aver elencato una serie di cantieri da far partire e non trascurato il cavallo di battaglia della castrazione chimica per gli stupratori, ecco che si erge a difesa dell’autore del contestato libro (autoprodotto) in cui vengono discriminate le minoranze. “Al liceo – continua il ministro e vicepremier – ho letto il manuale del guerrigliero di che Guevara, che non è proprio il Piccolo principe. Io sono curioso e leggerò anche il libro di questo generale che ha salvato vite e difeso la patria, la bandiera i suoi ragazzi”.
Le parole di Matteo Salvini arrivano all’indomani di una polemica interna al centrodestra. Il ministro Crosetto, infatti, è stato accusato di essere stato troppo duro con il generale. “Io sono diverso da chi mi critica”, ha risposto il titolare della Difesa.
“Mi rifiuto di pensare – ha concluso che in Italia ci sia un grande fratello che dice ‘questo lo puoi leggere e questo no'”. Per Salvini, ancora, “la condanna al rogo come Giordano Bruno nell’Italia moderna del 2023 non mi sembra ragionevole”.
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