Non sono le corna il vero problema! Il galoppino di De Debenedetti protagonista della pagliacciata del mese sotto indagine per abusivismo bancario e finanziario

NON SOLO CORNA – MASSIMO SEGRE, CHE HA ACCUSATO LA COMPAGNA CRISTINA SEYMANDI DI INFEDELTA’ ALLA FESTA IN CUI AVREBBERO DOVUTO ANNUNCIARE LE NOZZE, HA ANCHE GUAI GIUDIZIARI: LA SUA “DIRECTA SIM”, SOCIETA’ DI INTERMEDIAZIONE MOBILIARE, E’ SOTTO INCHIESTA – L’ACCUSA DEI PM È DI ABUSIVISMO BANCARIO E FINANZIARIO: SI SAREBBE DI FATTO COMPORTATA DA BANCA, RACCOGLIENDO RISPARMI SENZA POTERLO FARE – UN GIRO DI AFFARI QUANTIFICATO IN OLTRE 800 MILIONI DI EURO…

Estratto dell’articolo di Sarah Martinenghi per www.repubblica.it

Un periodo decisamente difficile per Massimo Segre, il rampante manager della finanza subalpina che ha pubblicamente additato la sua compagna, Cristina Seymandi, di infedeltà, trasformando la festa per il compleanno di lei in un’atroce vendetta finita poi sulla bocca di tutti. […] i guai estivi di Segre non sono solo di cuore. C’è anche una questione giudiziaria che coinvolge lui, come presidente, insieme a un altro importante amministratore della Directa Sim, la società di intermediazione mobiliare, che si definisce “pioniera del trading online in Italia e uno dei primi broker al mondo”.

L’accusa della procura è duplice, abusivismo bancario e finanziario: a giugno gli uomini della guardia di Finanza (nucleo di polizia valutaria di Roma) hanno effettuato una perquisizione che ha reso note le contestazioni agli indagati, otto in tutto. […]

L’indagine del pm Mario Bendoni ha preso in esame il periodo tra il 2019 e il 2022: in questi anni Directa Sim si sarebbe di fatto comportata da banca, attuando un’ingente raccolta di risparmi, senza poterlo però fare. Non risulta infatti iscritta negli albi ed elenchi di vigilanza per poter svolgere queste operazioni. E al contempo, non risulterebbero, secondo l’accusa, ordini di trasmissione dell’attività di intermediazione che avrebbero dovuto essere il fulcro della loro attività finanziaria.

Eppure sarebbe emerso che decine di banche, di medio calibro, avrebbero dato in deposito a Directa Sim i risparmi dei loro clienti e che la società avrebbe poi girato quei flussi di denaro ad altri istituti di credito che si trovavano bisognosi di liquidità. Un giro di affari quantificato in oltre 800 milioni di euro. Il guadagno sarebbe derivato dalla differenza tra gli interessi passivi e quelli attivi, tra quelli cioè applicati dalle banche che affidavano all’intermediaria i loro patrimoni, e quelli poi applicati nel prestito successivo.

Il sospetto degli investigatori è che gran parte delle provvigioni siano andati a dei “segnalatori di pregio”, figure intermediarie che avrebbero però “girato” il denaro, dietro allo schermo di mere consulenze, a due società, che sarebbero entrambe riconducibili però proprio ad un amministratore di Directa e a un altro manager.

La disponibilità di liquidità di Directa Sim sarebbe cresciuta vertiginosamente, passando da poco più di 220 milioni di euro nel 2012 agli oltre 850 del 2021. E le provvigioni dei segnalatori sarebbero di alcuni milioni di euro. Gli istituti di credito coinvolti, una trentina, non risultano indagati dalla procura […]

«Directa, nonostante un parere firmato dal professor Carbonetti, ha deciso di cessare l’attività oggetto di contestazione – che non impatta in alcun modo sulla clientela retail – per massimo rispetto della magistratura inquirente. Siamo certi che riusciremo a dimostrare la correttezza dell’operato della società e l’estraneità ai fatti contestati al suo presidente che risulta coinvolto in qualità di mero responsabile legale e che non è stato oggetto di perquisizione. Dalla decisione assunta dalla società non sono previsti significativi impatti sui risultati economici sia per l’anno 2023 sia per il 2024» è la replica dei legali di Directa a Repubblica.

Estratto dell’articolo di Diego Longhin per www.repubblica.it

Una vicenda pruriginosa che agita l’estate dei salotti torinesi, ma non solo. Ci sono 153 persone, dipendenti della Savio di Chiusa San Michele, che seguono con ansia le vicende della ormai ex coppia Massimo Segre e Cristina Seymandi, rapporto interrotto bruscamente durante la festa in cui il commercialista […] avrebbe dovuto annunciare le nozze proprio con Seymandi.

Gli intrecci, non solo amorosi, tra i due si sono saldati anche negli affari. E ora i dipendenti del gruppo, specializzato in accessori per serramenti e rilanciato anche grazie a risorse pubbliche, vorrebbero sapere quale sarà la loro fine.

Sarebbero stati i figli dello stesso Segre, che avevano rapporti pessimi con la futura moglie, a metterlo in guardia rispetto alle frequentazioni di lei e anche alla gestione delle attività. Mettendo sul tavolo anche prove concrete. E sarebbe per questo, anche per riavvicinarsi ai figli, che Segre avrebbe optato per mettere fine al rapporto in una maniera del tutto anomala.

Massimo Segre, classe 1959, commercialista, banchiere ed esperto di finanza, è l’erede della famiglia Segre. Franca Bruna Segre è stato un volto storico del mondo finanziario della Mole, basta ricordare la Banca Intermobiliare. Il figlio ha ereditato lo studio alla Crocetta, il quartiere bene di Torino, in via Valeggio 41.

È poi consigliere di amministrazione in Directa Sim, azienda che si occupa di trading online di cui è uno dei fondatori. Società in cui fino a pochi mesi fa aveva un ruolo anche l’ex Seymandi. Il professionista siede anche nel cda della società editrice del quotidiano Domani ed è presidente della Fondazione Ricerca Molinette Onlus, ente filantropico legato all’ospedale principale di Torino nato per volontà della madre. Anche Seymandi è entrata nel cda della Onlus.

[…] Seymandi, figlia del noto commercialista Roberto Seymandi (scomparso nel 2021 dopo che lo studio Pitagora è fallito nel 2020) […] nel novembre 2022, è diventata ceo del gruppo Savio. Operazione che è riuscita attraverso il salvataggio di Savio Thesan Spa, società che al 31 dicembre 2021 secondo le visure aveva ricavi per 24,5 milioni e perdite per 2,8 milioni, in cui è entrata attraverso la Hope srl.

Si tratta di una società costituita nel 2020, della quale Seymandi ha preso la quota di maggioranza dal figlio di Massimo, Giulio, nel 2021. La Savio Thesan in gergo viene considerata un’azienda decotta. Ora invece, grazie anche a 2 milioni di euro arrivati tramite un bando di Finpiemonte, naviga in buone acque. Insomma, ha avuto il merito di salvare anche 153 posti di lavoro, ma vista la situazione attuale i dipendenti si chiedono per quanto durerà.

I soldi sono arrivati grazie al progetto di salvataggio […] presentato dalla Hope Srl per rilevare la Savio Thesan Spa, che produce serramenti. Nella Hope c’è anche Vittorio Moscatelli, rappresentante della Filizit De Bec, una società con sede nel comasco che si occupa di compravendita di immobili, ma soprattutto amministratore delegato della Ipi, la cassaforte del finanziere torinese.

Ad asseverare il rendiconto di bilancio 2021 di Hope è Massimo Segre, il quale nel 2021 controllava la Savio Thesan attraverso la Fp Holding, che ha sede in via Valeggio 41. Poco dopo, la Savio Thesan andò in concordato preventivo, la Fp in liquidazione, dal 22 febbraio 2022, e arrivò la Hope controllata da Cristina Seymandi che era già legata a livello sentimentale con il commercialista-banchiere. Il salvataggio però ha funzionato ed ora l’azienda pare non avere problemi. Anzi. I lavoratori sono preoccupati dal fatto che le questioni sentimentali di Seymandi possano mandare di nuovo in crisi l’azienda.

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