“Gente cattiva ma io non mollo” Incidente Casal Palocco, uno degli youtuber presenti sulla Lamborghini accampa pretese invece di tacere e aspettare il processo

n un altro post, qulache giorno fa, il 23enne dichiarava: “Il trauma che sto provando è indescrivibile. Ci tengo solo a dire che io non mi sono mai messo al volante e che sto vicinissimo alla famiglia della vittima”

Ha scritto un lungo post in una storia sui social, Vito Loiacono, uno dei ragazzi di The Borderline, il gruppo di youtuber coinvolto nell’incidente in zona Axa nel quale è morto il piccolo Manuel, 5 anni, a bordo di una Smart insieme alla mamma e alla sorellina di 3 anni. Nessun pentimento, solo recriminazioni.“Ho scoperto quanto le persone possano essere cattive. Ho scoperto come la gente segue la massa per la paura di essere giudicata. Ho scoperto come nessuno vuole sapere come stai veramente ma cerca solo di vedere il marcio con lo scopo di vendere l’articolo perfetto. Ho scoperto come la gente interessata a vedere solo l’1% di ciò che si crede senza voler approfondire il resto 99%. Ho scoperto che la vita è spietata e che nessuno ti aiuta a rialzarti ho scoperto che la gente gode nel vedere qualcun altro fallire ho capito che non voglio mollare. (Immagino già che si cercherà della malizia in ogni mio gesto). Non c’è miglior sordo di chi non vuol sentire”.

Che cosa rischia Loiacono

In un altro post Loiacono dichiarava: “Il trauma che sto provando è indescrivibile. Ci tengo solo a dire che io non mi sono mai messo al volante e che sto vicinissimo alla famiglia della vittima”. Secondo quanto ricostruito, al momento dello schianto il ragazzo si trovava a bordo di un potente suv Lamborghini assieme agli altri 3 componenti del gruppo ed erano intenti a girare un video per una folle “challenge”, una sfida da pubblicare sui social. I pm di Roma contestano l’omicidio stradale e lesioni al 20enne che era alla guida dell’auto, Matteo Di Pietro, risultato positivo al test sull’assunzione di cannabinoidi. Ma a Loiacono e agli altri passeggeri potrebbe essere contestato il concorso nel caso in cui venisse accertato che nelle fasi precedenti allo schianto stessero girando un video da postare poi sui social, incitando il ragazzo alla guida.

 

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Previous Article

Assicurazione, come previsto in tempi non sospetti arriva l'obbligo anche per i monopattini: oramai si paga per qualunque cosa si muova

Next Article

Il ministro Pichetto? Un Gretino fatto e finito: ha annunciato di voler incontrare ufficialmente i disadattati che bloccano i poveri cristi che si recano al lavoro

Related Posts