Auto elettrica, la beffa della polizza assicurativa: grazie al costo ed al pericolo delle batterie, si prevedono più care del 25,5% rispetto alla media

Di Aurelio Vindigni Ricca per Auto Everyeye

Le nuove auto elettriche stanno cambiando volto anche alle assicurazioni, l’effetto collaterale però è un possibile aumento dei prezzi a causa di nuovi e inediti problemi per le compagnie.

Il nodo della questione è questo: quando una vettura elettrica viene coinvolta in un incidente, una compagnia assicurativa dev’essere in grado di capire con esattezza l’ammontare dei danni, se la batteria è ancora buona dopo il sinistro e se l’auto può dunque tornare in tutta tranquillità in strada. A oggi però non esiste un modo esatto e scientifico per far capire alle assicurazioni in che condizioni si trova la batteria di un veicolo incidentato, per questo motivo nel Regno Unito si stanno rottamando auto che potrebbero essere perfettamente funzionanti.

Stando a una nuova ricerca di Thatcham Research, al di là della Manica le assicurazioni per auto elettriche sarebbero più care del 25,5% rispetto alla media, proprio a causa dei problemi che le compagnie riscontrano ad analizzare gli EV incidentati (e non è una buona notizia per noi, in Italia infatti abbiamo già le assicurazioni più care d’Europa). Non va meglio neppure con i tempi delle riparazioni, il 14% più lunghi rispetto al normale.

Secondo Thatcham Research, gli utenti andrebbero informati in maniera più esaustiva in merito alla diagnostica delle batterie, chiunque dovrebbe sapere se il pacco batteria della sua auto può avere una diagnostica dettagliata oppure no, se può essere riparato o meno. Del resto parliamo dell’elemento più costoso di un’auto elettrica: sul nuovo, il valore della batteria può arrivare anche alla metà dell’intero costo di acquisto. Sull’usato la batteria può addirittura valere più di tutto il resto dell’automobile, è dunque fondamentale che produttori e assicuratori lavorino per avere una diagnostica affidabile e standardizzata.

Ha detto Adrian Watson, head of engineering research di Thatcham Research: “La diagnostica di cui disponiamo non permette di conoscere realmente lo stato in cui si trova una batteria”, dunque si procede “per tentativi”. In UK un’auto elettrica che subisce un incidente viene isolata a 15 metri di distanza da qualsiasi altro mezzo, per scongiurare danni ingenti in caso di incendio. Nello spazio in cui dunque vengono solitamente stoccate 100 auto tradizionali c’è posto solo per 2 EV. Inoltre in questo modo salgono i tempi di riparazione, perché passano diversi giorni prima che il pericolo d’incendio venga dichiarato scarso o nullo. Diciamo pure che su questo fronte manca uno standard comune: aziende come Ford, GM e Nissan permettono di riparare solo i moduli danneggiati, processo che è sicuramente più economico rispetto alla sostituzione dell’intera batteria, questo però non è possibile con le Tesla che richiedono la sostituzione completa.

Ovviamente si tratta di “problemi di gioventù” per le auto elettriche, che rappresentano un’assoluta novità sul settore; fra 15 anni probabilmente sarà tutto risolto, la diagnostica sarà semplice e i prezzi delle assicurazioni torneranno a scendere, al momento però gli utenti elettrici pagano lo scotto di un’incertezza tecnologica che potrebbe durare diversi anni.

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Previous Article

Ricoverato a Santo Domingo con fratture multiple: disavventura per Jovanotti. Una brutta caduta in bici ha rotto la clavicola e il femore in tre punti

Next Article

Giornalisti bloccati in carrozza all'inaugurazione del treno diretto Roma-Pompei: Meloni si presenta all'inaugurazione al posto di Santanchè. La sicurezza la tiene lontana dai pennivendoli per evitare domande sui casi scomodi delle ultime settimane

Related Posts