Primario oncologico arrestato in flagranza di reato: avrebbe chiesto soldi ai pazienti malati di tumore per avere una corsia preferenziale nella cura

Avrebbe chiesto soldi non dovuti ai suoi pazienti per delle cure, sarebbe questa l’accusa mossa dai carabinieri in servizio nella Procura di Bari che ieri hanno arrestato in flagranza di reato il primario dell’Oncologico di Bari “Giovanni Paolo II”, Vito Lorusso, 68 anni.

Una vicenda tutta da chiarire ancora ma che provoca l’ennesimo terremoto nell’Irccs, già scosso da un caso simile qualche anno fa. Secondo le prime informazioni, Lorusso sarebbe stato arrestato dai carabinieri che indagavano su di lui da qualche settimana, probabilmente dopo la denuncia di qualche paziente.

Le indagini sono coordinate dalla pm della Procura Chiara Giordano, nelle prossime ore verrà chiesta la convalida del fermo e l’oncologo, molto conosciuto nell’ambiente, potrà difendersi rispondendo alle domande del giudice delle indagini preliminari. Secondo l’accusa, il medico avrebbe chiesto soldi non dovuti ai pazienti, dopo l’arresto l’oncologo avrebbe accusato un malore e sarebbe stato soccorso dai suoi colleghi.

Sulla vicenda gli inquirenti mantengono la massima riservatezza: è possibile che l’indagine – al momento è solo un’ipotesi – abbia preso il via dalle denunce di alcuni pazienti. «Sono basito e sconcertato», è il commento dell’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese, che resta in attesa degli ulteriori accertamenti della magistratura.

Incredulo anche il direttore generale dell’Oncologico barese, Alessandro Delle Donne, che commenta laconico: «Avendo appreso della vicenda dalla stampa, aspettiamo eventuali notifiche dalle forze dell’ordine. Siamo sgomenti e indignati e, qualora i fatti fossero confermati, non faremo sconti a nessuno».

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