Automobilisti vessati non solo dal bollo, ma anche dalle assicurazioni, più alti della media Ue di 40 euro secondo la lobby degli assicuratori

Premi per la Rc Auto più alti della media Ue, ma di 40 euro quando un decennio fa la differenza superava i 200 euro. Spingere sulla protezione assicurativa contro i rischi climatici. E il caso Eurovita, che si avvia a soluzione grazie a una operazione di sistema, che da “fiducia al mercato” ma insieme potrebbe imbarcare nuovi partecipanti.

Sono i principali messaggi lanciati dalla presidente dell’Ania, Maria Bianca Farina, nella sua relazione all’assemblea 2023 dell’associazione che riunisce le imprese assicuratrici.

Rc auto, 40 euro più cara della media Ue

Farina ha rimarcato che i premi Rc auto nel 2022 hanno segnato “un ulteriore calo. In dodici anni si è ridotto drasticamente il divario dei prezzi rispetto alla media europea: da 213 euro nel periodo 2008-2012 a 40 euro nel 2022”. Si riduce anche il divario tra le diverse aree del paese grazie agli “sviluppi estremamente positivi, di cui hanno beneficiato tutti gli assicurati. Dobbiamo però essere consapevoli che stiamo entrando in una nuova fase”, ha sottolineato la presidente.

Italia sottoassicurata

Farina ha quindi ribadito l’urgenza di accelerare la protezione sui disastri naturali. “Il cambiamento climatico non è più semplicemente un rischio, ma una realtà”, ha detto. Quindi il monito: l’Italia ha “bisogno di protezione dai rischi” e a autorità e governo dice che “noi ci siamo”. Parlando dei costi delle catastrofi Farina ha ricordato che “se si includono anche i terremoti, la quota di danni assicurati in Italia non supera oggi il 14% del totale: è di gran lunga il dato più basso fra i principali paesi europei”. E’ quindi “chiara la strada da intraprendere”: un sistema pubblico-privato fondato su mutualizzazione dei rischi e prevenzione.

Che l’Italia sia ancora “sottoassicurata” emerge da un altro dato: “L’incidenza dei premi danni non auto sul Pil – ha osservato – è ancora pari all’1,1%, rispetto alla media europea del 2,3%”.

Eurovita, possibili altri interventi

Il settore assicurativo è stato agitato negli ultimi mesi dalla vicenda di Eurovita. La crisi di questa compagnia, “unica nella storia assicurativa italiana, ha impegnato negli ultimi mesi le Autorità, le imprese assicurative e le banche distributrici in una complessa operazione di sistema finalizzata a salvaguardare i risparmi dei clienti”. Le maggiori compagnie assicurative italiane, a cui secondo Farina, se ne potrebbero aggiungere altre nel prosieguo, “hanno aderito all’operazione di salvataggio, collaborando responsabilmente al fianco delle Istituzioni, con il primario obiettivo di tutelare gli assicurati di Eurovita”.

Lo spezzatino e il salvataggio della compagnia sono per Farina “un chiaro segnale di fiducia al mercato e agli assicurati e dimostra ancora una volta la solidità, la serietà e il grande senso di responsabilità degli importanti operatori intervenuti, nonché della cultura stessa dell’industria assicurativa”. Farina nell’intervento ricorda l’impegno di Allianz Italia, Generali Italia, Intesa Sanpaolo Vita, Poste Vita e UnipolSai Assicurazioni a fronte della crisi innescata “dal rialzo repentino dei tassi”. Eurovita, ricorda Farina citando le parole del presidente Ivass Signorini, “era caratterizzata da specifiche debolezze”.

Parlando dunque dell’andamento del comparto, Farina ha spiegato che per le polizze vita tradizionali, a partire dalla seconda del 2022, le estinzioni anticipate dei contratti “sono via via aumentate”. Per la presidente, “con il rialzo dei tassi i risparmiatori si sono, infatti, messi alla ricerca di rendimenti più elevati”. Il saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) è stato nel 2022 pari a 16 miliardi, sostanzialmente dimezzato rispetto al 2021, ma ancora positivo. Nei primi quattro mesi del 2023 si è invece registrata una raccolta netta negativa per 7 miliardi, come risultato del calo dei premi e, soprattutto, per un volume delle uscite in forte aumento. “E’ evidente dunque che oggi siamo in una fase difficile. E’ necessario creare le condizioni per cui l’assicurazione vita possa continuare a fornire risposte efficaci ai bisogni di sicurezza, stabilità e investimento di lungo termine degli italiani” ha detto Farina sottolineando tuttavia che “per quanto mi riguarda sono ottimista”.

L’intervento di Signorini (Ivass)

Di Eurovita, ma non solo, ha parlato il presidente Ivass, Luigi Federico Signorini, dicendo che “siamo grati alle compagnie assicurative e alle altre banche che sono intervenute in modo costruttivo, dando un segnale come chiedevamo, e agendo nella consapevolezza dell’interesse proprio e dei propri azionisti, inteso bene, con lo sguardo saggiamente volto al futuro”. Ora, ha aggiunto, visto il blocco dei riscatti fino al termine di ottobre, “contiamo che le parti interessate, raggiunto l’accordo, procedano speditamente con la sua attuazione, in modo da normalizzare la gestione dei rapporti assicurativi nel tempo più breve possibile e rispondere alle attese degli assicurati”.

Il numero uno dell’Autorità ha riconosciuto che nel 2022 e nella prima metà del 2023 le compagnie assicurative e il supervisore “sono stati messi alla prova” ma ora “non possiamo allentare l’impegno” perché “il rischio di intemperie sui mercati va affrontato con prudenza e determinazione”. Per Signorini “possiamo guardare con serenità, forse con un pò di giusto orgoglio, al corso che abbiamo tenuto finora. Ma non possiamo allentare l’impegno”.

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