“Rosa e Olindo sono innocenti, la strage di Erba per una partita di droga” A distanza di anni spuntano gli audio di due telefonate inedite

tratto da L’Unita

Dopo ben 17 anni dalla Strage di Erba, emergono nuovi dettagli sul caso. “Il 29 dicembre 2008 uno dei legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi, l’avvocato Luisa Bordeaux, ricevette una telefonata prima a casa e successivamente nel suo ufficio, in cui un uomo con l’accento del sud, presentatosi come ‘Morabito’, sosteneva che i due coniugi, appena condannati a Como, fossero innocenti. E che, per contro, il movente della strage andava ricercato in una partita di droga scomparsa del valore di 400 mila euro“. E’ questa la grande novità divulgata dagli avvocati di Rosa e Olindo nel podcast dal titolo “Il grande abbaglio”, dei giornalisti Felice Manti e Edoardo Montolli, autori dell’omonimo libro inchiesta sulla strage di Erba del 2008, che sarà online oggi pomeriggio.

Dopo la richiesta di revisione del processo messa nero su bianco dal sostituto procuratore della procura generale di Milano Cuno Tarfusser, un nuovo indizio emergerebbe sull’innocenza di Rosa e Olindo che attualmente sono in carcere scontando l’ergastolo per i fatti avvenuti l’11 dicembre 20116. A divulgare per la prima volta l’esistenza della telefonata è proprio l’avvocato Bordeaux, nel terzo episodio del podcast. “Non abbiamo mai rivelato prima l’esistenza di questa telefonata – spiega nel podcast Fabio Schembri, altro storico legale di Olindo e Rosa – perchè nel 2008 nulla si sapeva della criminalità organizzata a Erba, scoperta dall’indagine Crimine-Infinito della Procura di Milano solo nel 2010, quando emerse l’esistenza di una locale di ‘ndrangheta dedita al traffico internazionale degli stupefacenti”.

Alla richiesta di revisione del processo, secco e senza dar spazio a nessun dubbio, rispose il procuratore capo facente funzioni di Como Massimo Astori: “La lettura delle corpose e approfondite sentenze che hanno motivato la condanna all’ergastolo di entrambi gli imputati, atto imprescindibile e doveroso per chiunque intenda formulare pubblicamente osservazioni, non lascia spazio a perplessità“. Ma le nuove rivelazioni potrebbero nuovamente cambiare le cose.

Dopo l’ipotesi di riapertura del caso della strage di Erba, per la quale secondo il pg di Milano Olindo e Rosa sono innocenti, è arrivata la reazione dei fratelli Pietro e Beppe Castagna, che hanno perso madre, sorella e nipotino. I due, che avevano deciso di non parlare più del caso, di fronte ai nuovi sviluppi avevano deciso di tornare a indicare quella che per loro è l’unica verità. “Speravo fosse finita ma ci risiamo, purtroppo la superficialità è meno faticosa del pensiero consapevole”, hanno commentato sui social. E accusano: “Chi sfrutta questa debolezza di molti solo per fare audience o per crearsi carriere o visibilità, è un vigliacco”.

Durante la strage furono uccisi a colpi di coltello e spranga Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. Il marito di quest’ultima, Mario Frigerio, colpito con un fendente alla gola e creduto morto dagli assalitori, riuscì a salvarsi grazie a una malformazione congenita alla carotide che gli evitò la morte per dissanguamento. La strage avvenne nell’abitazione di Raffaella Castagna, in una corte ristrutturata nel centro della cittadina nel Comasco. L’appartamento fu dato alle fiamme subito dopo l’esecuzione del delitto. Per quella drammatica vicenda furono accusati Rosa e Olindo che erano i vicini di casa. I due stanno scontando la pena all’ergastolo.

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