Alberto Zangrillo vittima degli sciacalli del web: trovata online la finta pubblicità con la sua foto per l’elisir di lunga vita. La denuncia del primario: “E’ tutto falso”

A sostegno di Zangrillo anche Matteo Bassetti, direttore delle Malattie infettive del policlinico San Martino di Genova: “Assurdo che la polizia postale non sia ancora intervenuta. La mia prima denuncia è del gennaio 2022”

Una pubblicità – abbinata alla possibilità di acquistare, per 29 euro, questo ‘elisir di lunga vita’ – che il medico non esita a definire un “falso”. E che lo avrebbe fatto arrabbiare non poco, costringendolo a rompere il silenzio dietro il quale si è trincerato dalla settimana scorsa, quando Silvio Berlusconi, il suo paziente più famoso, si è spento al San Raffaele di Milano all’età di 86 anni, per le conseguenze di una grave forma di leucemia.

Alberto Zangrillo, primario della Terapia intensiva del San Raffaele e medico che ha seguito il fondatore di Forza Italia per oltre vent’anni e fino alla morte avvenuta lo scorso 12 giugno, va all’attacco sui social contro la pubblicità di un integratore, sponsorizzato utilizzando il suo nome e sue presunte dichiarazioni. Mai rilasciate, però. “Vi informo che non promuovo, e non ho mai promosso, l’uso o l’acquisto di tali prodotti. Preciso inoltre di non avere rapporti con le aziende agli stessi collegate e di non aver mai rilasciato le dichiarazioni riportate e che mi vengono falsamente attribuite”, scrive così Zangrillo su Twitter, postando l’immagine della pubblicità in questione con l’aggiunta, in rosso e a caratteri cubitali, della scritta “Falso”.

L’integratore sarebbe, per chi lo sponsorizza, un coadiuvante che permetterebbe di prolungare la vita e la salute di chi lo utilizza: “Il professore sostiene che il segreto di longevità della sua famiglia si basa sulla salute dei vasi sanguigni: se sono sani e puliti si può vivere fino a 120 anni, o anche di più e sentirsi in perfetta salute”, recita allora lo slogan, rimandando a Zangrillo.

Il riferimento, va da sé, è alla salute di Berlusconi, di cui Zangrillo si è occupato per anni riuscendo, numerose volte, a risolvere delle situazioni molto delicate. Ma non solo: in quel “si può vivere fino a 120 anni”, è forte l’eco di quanto affermava, nel 2010, lo stesso Berlusconi, in riferimento agli studi promossi al San Raffaele dal fondatore dell’ospedale stesso, don Luigi Verzè: “Il San Raffaele e don Verzè vogliono portare la vita media a 120 anni. Si tratta però di vita media. Io e don Verzè puntiamo a vivere 30 anni di più, ad arrivare a 150 anni e mi sto convincendo che questo progetto, come tutti quelli di don Verzè, sia realizzabile”, diceva così 13 anni fa Berlusconi.

A sostegno di Zangrillo, e della sua netta smentita nell’aver mai reclamizzato l’integratore per allungare la vita, anche Matteo Bassetti, direttore delle Malattie infettive del policlinico San Martino di Genova: “Assurdo che la polizia postale non sia ancora intervenuta. La mia prima denuncia è del gennaio 2022. Solidarietà all’amico Alberto Zangrillo, anche lui vittima di questi sciacalli”.

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