La grande beffa del bonus mamme sbandierato da Meloni: inferiore del previsto. Viene mangiato dalle tasse

Mamme sul piede di guerra. Il motivo è presto detto: le le lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato hanno scoperto che il “bonus mamme” introdotto quest’anno vale molto meno di quanto sbandierato dal governo Meloni. Perché dipende da quanto guadagni: viene mangiato dalle tasse e rischia di compromettere altri aiuti, facendo salire l’Isee.
Inserito nella seconda manovra del governo Meloni, il bonus in realtà è una decontribuzione. Equivale cioè a uno sconto dei contributi previdenziali versati ogni mese all’Inps dalle lavoratrici dipendenti con contratto stabile fino a un massimo di 3 mila euro lordi annui, ovvero 250 euro lordi al mese (ma la pensione futura rimane intaccata: copre lo Stato). La misura, ricorda Repubblica, vale per il triennio 2024-2026 in favore delle madri con tre o più figli, di cui almeno un minorenne. E per il solo 2024 anche per le madri con due figli di cui almeno uno sotto i dieci anni. Non c’è un limite di reddito. Ma un limite dello sconto, come detto. La platea potenziale delle beneficiarie è di 681.335 mamme, secondo la Ragioneria: 570 mila con due figli e 111 mila con tre o più.

A conti fatti, le mamme, si aspettavano 250 euro in più, anzi 500 euro aggiuntive, visto che è stata pagato anche il mese di gennaio. Non è andata così per due motivi.
Primo motivo, spiega Repubblica, i 250 euro rappresentano un valore massimo, non è una cifra fissa e corrisponde a una retribuzione lorda da 2.692 euro. Sarebbe meglio ragionare in termini percentuali: lo sconto vale il 9,19% della retribuzione lorda, fino a un massimo di 250 euro. Quindi varia con la retribuzione. Per le lavoratrici con stipendi da 1.000 euro lordi al mese, il bonus vale circa 92 euro lordi.
Secondo motivo, la decontribuzione fa salire il reddito imponibile lordo su cui poi calcolare le tasse (Irpef nazionale e locale): il bonus netto è per forza di cose più basso. Quindi quando si dice che al massimo vale 250 euro lordi al mese, 3 mila euro lordi all’anno, significa che lo sconto sarà al massimo di 142 euro netti al mese e 1.700 euro netti all’anno.

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