In tempi in cui i giustizialisti italiani contestano lo stop all’abuso d’ufficio del governo Meloni, ecco che si ripete l’ennesimo caso di violenza nei confronti delle forze dell’ordine. Quella violenza di cui non si parla sui giornali, mascherata da un silenzio assordante, che sembra letteralmente distinguere due casi: la violenza di serie A, fatta da interi paginoni in cui sono gli incaricati al pubblico servizio ad essere protagonisti, e quella di serie B, dove invece il paradigma è l’opposto.
Il pugno al vigile a Milano
Ebbene, l’ultimo caso si è verificato nel tardo pomeriggio di ieri a Milano. Intorno alle 18.45, all’incrocio travia Vittor Pisani e via San Gregorio, a due passi dalla Stazione Centrale, una pattuglia dei vigili locali è intervenuta per placare una disputa tra due persone per questione di viabilità. Normale amministrazione, se non fosse che – poco dopo – uno due litiganti ha sferrato un gancio destro all’operatore dell’ordine, stendendolo a terra.
Risultato finale? Sette giorni di prognosi per il vigile di Milano, così come per le due colleghe intervenute contemporaneamente per fermare l’uomo. Come si denota dal video, è stato necessario l’aiuto anche di alcuni passanti che hanno assistito alla scena e che prontamente si sono riversati sul luogo per offrire assistenza ai vigili urbani. L’uomo in questione è un 45enne di origine romene, già con precedenti e ora accusato di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Immaginiamo che il caso non solleverà le stesse polemiche scaturite in occasione del “pestaggio” del transessuale, sempre a Milano, fermato “con le cattive” dai vigili poi finiti sotto indagine e sospesi dal servizio. I colleghi ieri non hanno usato alcun manganello e il risultato s’è visto: uno di loro si è preso un cazzotto in pieno volto, rischiando di rimetterci le penne.
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