di Carlo Cambi per Panorama
Osservando in mattinata i talk della tv pubblica, di Telenazareno (al secolo La7) e pure di casa Berlusconi che a tutto schermo illustrano la tragedia dellāalluvione a Cesena, a Faenza, a Pesaro e a Fano, una domanda sorge spontanea, ma il giornalismo dāinchiesta, quello che per esempio praticano aĀ RepubblicaĀ dove vanno a frugare negli scontrini della lavanderia della mamma di Giorgia Meloni, che fine ha fatto?
Vale solo perĀ ReportĀ che non ne azzecca una sul Nutriscore pur di dare contro al governo italiano? Ieri mattina su La7 si ĆØ raggiunto il massimo: si ragionava delle magnifiche sorti e progressive del Pd di Elly Schlein, che a suo dire avrebbe vinto le elezioni amministrative, col professor Gianfranco Pasquino, emerito e con molto merito per quella che fu in via Barberie la gloriosa federazione del Pci emiliano-romagnolo, a intonarne il peana mentre scorrevano le immagini di Cesena sottāacqua e di Faenza sommersa.
Su Rai3, ad AgorĆ , il geo-tuttologo Mario Tozzi, non potendo invocare la siccitĆ , narrava del dissesto idrogeologico permanente dellāItalia e poi gli ospiti del Pd Marco Furfaro (organico a Elly) e Davide Baruffi a condolersi ma esaltando lāazione positiva dei loro sindaci romagnoli e della grande Regione condotta da Stefano Bonaccini.
Tra le righe si sentiva il vecchio adagio: piove, governo ladro! Tutto tragicamente bello.
Ma che lāattuale segretario nazionale del Pd, nata in riva al lago di Lugano e dunque con una certa idrofilia, fino al 24 ottobre scorso aveva come vicepresidente della Giunta Regionale dellāEmilia Romagna questa delega: Ā«Patto per il clima e cioĆØ coordinamento interassessorile delle politiche di prevenzione e adattamento ai cambiamenti climatici e per la transizione ecologicaĀ» non ĆØ venuto in mente a nessuno?
giornalai scatenati sempre a favore del PD. Vogliono riconquisrare il potere grazie al potere forte dell’informazione. Ma hanno fatto male i conti, non siamo fessi.