“Eliminare i cani randagi” Schlein torna dalle vacanze e le scoppia una vergognosa bomba tra le mani: l’Enpa scatena una tempesta contro la feccia

Prima le femministe, poi gli animalisti. Non c’è pace per Elly Schlein, che in poche settimane non solo non è riuscita ad accontentare le varie anime del partito che guida in veste di segretaria, ma è riuscita perfino a mettersi contro le femministe su un tema delicato come la maternità surrogata (le hanno scritto una lettera nella quale si dicono contrarie, ma lei non ha risposto) e, a ruota, gli animalisti.

Succede, infatti, che l’Enpa (Ente nazionale protezione animali) si sia piuttosto adirata per «la pericolosa interpellanza urgente presentata dal Pd, a prima firma della Capogruppo PD alla Camera, Chiara Braga, e discussa oggi (ieri, ndr) dal deputato Stefano Vaccari che ha chiesto ai ministri dell’Agricoltura, della Salute e dell’Ambiente “quali misure si intenda adottare per arrivare all’eradicazione dei cani inselvatichiti”…». E chi sono i cani “inselvatichiti”?

Quelli randagi che, spiega l’Enpa, «non sono né una nuova razza canina né una nuova specie animale, ma cani randagi, animali nati in natura da altri cani liberi, oppure esemplari abbandonati dall’uomo che vagano sul nostro territorio». Gli animalisti si dicono sopresi non tanto per l’interpellanza, quanto per l’ignoranza sull’argomento. «È davvero sorprendente», spiegano, «che gli onorevoli del PD non sappiano dell’esistenza di una legge, la 281/91, finalizzata proprio alla prevenzione del randagismo. E che tale legge tutela gli animali d’affezione, vietando di uccidere ovvero eradicare i cani, randagi o inselvatichiti che siano». Dunque, si chiedono: «È questo il nuovo corso che ci dobbiamo aspettare dalla neo segretaria Elly Schlein?».

E curiosità suscita anche il fatto che il testo dell’interpellanza firmata Pd prima ancora di arrivare alla Camera sia stato pubblicato «sulla pagina ufficiale di una associazione di caccia… una procedura decisamente anomala che suscita molti punti interrogativi… I firmatari dell’interpellanza, sembrano infatti, non sapere che la 281/91 è una buona legge nonostante in alcune aree del nostro Paese non sia ancora applicata. Ricordiamo al Partito Democratico che se in molti territori del Nord la presenza dei randagi, cioè dei cani inselvatichiti citati nell’interpellanza, è praticamente nulla, il merito è proprio della corretta applicazione della legge 281.

Viceversa, la sua mancanza ha alimentato la piaga del randagismo su vaste aree del Sud Italia. Dunque, invece di avanzare richieste finalizzate all’eradicazione dei randagi, meglio farebbe il PD a chiedere ai predetti ministeri quali misure prevedano di adottare per applicare integralmente e correttamente la 281».

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