Meloni rivendica lo stop alla protezione speciale per i clandestini, Schlein torna dalle vacanze giusto in tempo per starnazzare

Estratto dell’articolo di Niccolò Carratelli per “La Stampa”

Dopo una settimana di assenza dalla scena pubblica, dopo aver fatto decantare i malumori interni al Pd sulle scelte per la segreteria, Elly Schlein riappare nel parcheggio davanti al circolo Rinascita di Campi Bisenzio, a pochi chilometri da Firenze. È la seconda tappa del suo tour toscano (dopo Siena e prima di Pisa e Massa), con cui inaugura la campagna elettorale per le amministrative di maggio.

Tanti i temi degli ultimi giorni che ancora non ha commentato, ma il più urgente è l’attacco della destra alla protezione speciale per i rifugiati: «È una vergogna cercare di nuovo di far pagare sulla pelle delle persone più fragili l’incapacità di questo governo di costruire delle politiche migratorie – dice la segretaria dem – stanno cercando di far tornare i decreti Sicurezza di Salvini, anche su aspetti come l’abolizione della protezione umanitaria, su cui peraltro c’erano state criticità sollevate dalla Corte costituzionale».

In un’altra piazza, a 200 metri da lei, si è appena concluso un comizio di Fratelli d’Italia, con il coordinatore nazionale Giovanni Donzelli, che ha rilanciato l’ipotesi di costruire in Toscana un nuovo Cpr (centro di permanenza per i rimpatri): «Noi siamo contrari, basta marginalizzare le persone in difficoltà».

Non è l’unico affondo nei confronti di Giorgia Meloni, reduce dalla tornata di nomine per le principali aziende partecipate. Parlando con La Stampa, la leader Pd la definisce «una mera operazione di potere, un regolamento dei rapporti di forza all’interno della maggioranza, senza una visione complessiva delle missioni strategiche per il Paese». Le scelte fatte per Eni o Enel, aggiunge, descrivono «un governo chinato davanti agli interessi delle lobby delle fonti fossili».

A proposito, cosa pensa del termovalorizzatore di Roma, che il sindaco Gualtieri è impegnato a realizzare? «Siamo in Toscana», glissa Schlein, che ha nominato responsabile Conversione ecologica del Pd una ferma oppositrice dell’opera come Annalisa Corrado. La questione è spinosa: i 5 stelle sono pronti a presentare un ordine del giorno “trappola” alla Camera e mercoledì in Campidoglio è prevista un’insidiosa manifestazione di protesta.

[…]«Non commentiamo le vicende delle altre formazioni politiche, a cui guardiamo con rispetto», si limita a rispondere a chi le chiede dello scontro tra Calenda e Renzi. Nella lunga tavolata con i sostenitori a Campi Bisenzio, rallegrata da generose porzioni di pennette al ragù di pecora, siedono con lei il sindaco di Firenze (bonacciniano), Dario Nardella, il presidente della Toscana, Eugenio Giani, il segretario regionale Emiliano Fossi, ex sindaco di Campi Bisenzio, e il candidato a succedergli Leonardo Fabbri. Che corre sotto le insegne del Pd, ma si ritrova contro un avversario nello stesso campo, sostenuto da Si e M5s. Non è l’unico caso, succede in molti Comuni al voto a maggio.  […]

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